Nicotera.
Anche
due nicoteresi nella lista dei collaboratori assunti a progetto con contratti a
tempo determinato in Calabria Etica, ente in house della
Regione Calabria, fondazione di solidarietà verso le classi indigenti. Si
tratta di Salvatore Campisi, avvocato del Comune, e di Maria Luisa Mollese,
figlia dell’assessore Francesco Mollese. Campisi, che già da molti anni lavora
nell’ufficio legale dell’ente, ha firmato il contratto il 18 novembre del 2014
come collaboratore nel progetto “Assistenza tecnica e supporto ai responsabili
Assi Por Calabria 2007/2013”. Il compenso è di 37.440,00 euro.
Maria Luisa Mollese,
figlia, come precisato, di Francesco Mollese, vicesindaco e assessore con
delega alle politiche cimiteriali, è collaboratrice per il progetto “Centri per
la famiglia”. Il contratto è iniziato il 21 novembre del 2014 e scade il 21
ottobre 2015. Compenso 14.800 euro.
I contratti di
Campisi e Mollese fanno parte di un novero ben 700 contratti sottoscritti da
Calabria Etica a partire dallo scorso novembre. Una vera e propria pioggia di assunzioni che,
in tempi di crisi come questi, appaiono come una benedizione dall’alto. Non la
pensa così la Procura della Repubblica di Catanzaro, che, all’indomani della
competizione elettorale regionale, ha aperto un fascicolo di inchiesta: a 48
ore dalle elezioni regionali del 23 novembre 2014, Calabria Etica assumeva 250
persone, per una spesa totale di 4 milioni di euro. Contratti annuali che
vedono beneficiari giovani residenti nel collegio elettorale Centro
(Catanzaro-Vibo-Crotone), la circoscrizione nella quale si è ricandidato, ed è
poi stato rieletto, Nazzareno Salerno, all’epoca delle assunzioni titolare
dell’assessorato al Lavoro, al quale
faceva capo l’attività della Fondazione di solidarietà. Il Procuratore aggiunto
di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ha disposto l'acquisizione di numerosi
documenti, ora all’attenzione dei magistrati e dei carabinieri del Nucleo
investigativo sanità e ambiente. Il fine dell’inchiesta è quello di accertare
eventuali reati in merito proprio al gran numero di assunzioni effettuate da
Calabria Etica nel periodo a ridosso delle elezioni regionali dello scorso
novembre. Si vuole appurare, insomma, se Calabria Etica sia stata trasformata,
o se sia stata addirittura concepita, come un grande carrozzone clientelare,
fucina di voti di scambio: lavoro, quindi, in cambio di voti. Per il momento, è
doveroso precisare, non ci sono persone indagate. Intanto la vicenda ha avuto
un’enorme eco mediatica, tant’è vero che se n’è occupato persino il rotocalco
del TG1 Tv7, con un titolo che è tutto un programma: “Etica ad personam”.
Al di là della
vicenda giudiziaria, la raffica di assunzioni riapre una serie di interrogativi
anche in merito al perdurare dell’odiosa piaga del voto di scambio. Entrando in
merito agli assunti nicoteresi, di loro si può dire che sia l’assessore Mollese,
padre di Maria Luisa, che l’avvocato Campisi, appartengono da sempre all’area
di destra del tessuto politico medmeo. Alle elezioni regionali il loro sostegno
è andato a Nazzareno Salerno (179 voti nella sola Nicotera). Sembra infatti che
l’area destrorsa della giunta Pagano si sia attivata per convogliare voti al
candidato serrese. Circostanza, questa, che ha scatenato grossi risentimenti in
Pino Marasco, il quale aveva illusoriamente sperato nel sostegno dei suoi
compagni di giunta. Segno, questo, di una lacerazioni profonda della politica
nicoterese la quale è divisa ormai da molti anni: sempre alla ricerca del
leader di turno, non riuscendo a concepire nel proprio tessuto sociale e
politico un leader proprio, né una visione politica autonoma che riesca ad
imporsi nello scenario regionale e provinciale.
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