mercoledì 1 aprile 2015

Immacolata Corso: "Fatta fuori dalla giunta per aver detto la mia su Calabria etica".



Nicotera. Si sono incontrati sabato scorso, nel pomeriggio. Location: un locale pubblico cittadino. Qui, il sindaco Franco Pagano, il vicesindaco Francesco Mollese e l’assessore ai Lavori Pubblici, Federico Polito, hanno incontrato Immacolata Corso, giovane studentessa impegnata in politica, un curriculum lungo tredici pagine e in prima linea nelle battaglie in difesa della legalità.
Motivo dell’incontro: l’invito rivolto alla Corso, da parte dei tre amministratori, di entrare a far parte dell’esecutivo Pagano, visto l’azzeramento della giunta, operato dal sindaco, dopo le dimissioni di Salvatore Cavallaro. «Mi è stato addirittura proposto- precisa la giovane attivista- di scegliere quale delega volessi». Deleghe poste su un piatto d’argento, dunque, per la giovane che avrebbe dovuto essere il nuovo assessore della giunta Pagano.
Ma ieri mattina Immacolata Corso è stata catapultata in una situazione surreale, ovvero scopre, a mezzo stampa, che Polito e Mollese, benché presenti all’incontro di sabato sera,  e benché entusiasti dell’ingresso della Corso nell’esecutivo, improvvisamente, con un clamoroso voltafaccia, esprimono “perplessità” per l’ingresso della ragazza in giunta. La cosa avrebbe addirittura suscitato “contrarietà nella compagine di Forza Italia”, di cui, ricordiamolo, Polito e Mollese fanno parte. Il dissenso, hanno precisato i due, nasceva anche per “il metodo unilaterale e privo di dialogo adottato dal sindaco”. Dichiarazioni che hanno destato grande amarezza nella Corso, oltre che notevole sconcerto. Si, perché Pagano, Mollese e Polito, sabato sera, le hanno ribadito che prima di convocarla «si sono consultati, non solo con tutto il resto dell’amministrazione, ma anche con persone esterne alla giunta, le quali hanno deposto a favore della scelta», in quanto la giovane attivista avrebbe potuto ridare smalto all’immagine dell’amministrazione, non solo in ambito medmeo, ma anche fuori dalle mura cittadine, essendo la studentessa già nota per la sua attività politica.
Ma Polito e Mollese dichiarano di non sapere nulla dell’ingresso della Corso nell’esecutivo, quasi come avessero fatto il bagno nel mitico Lete, il fiume dell’oblio, che tutto fa dimenticare.
Secondo i due assessori, il veto è politico e arriva dall’alto, dai vertici comunali e regionali del partito, e cioè Salvatore Campisi, anche avvocato dell’ente, e Nazzareno Salerno.  
«Sono scandalizzata- ha detto la Corso- se deve essere messa in discussione la mia persona si sono sbagliati di grosso: non gli permetterò di stroncarmi il futuro, perché se così sarà gli muoverò battaglia fino allo sfinimento. Polito e Mollese facciano un passo indietro: sono false dichiarazioni quelle date. E sono perseguibili in termini legali. Intanto chiederò le immagini riprese delle telecamere del locale».
Se davvero Mollese e Polito hanno subito un’ingerenza da parte di Salerno- osserva la studentessa- «allora bisogna chiedersi se non sia il caso che si ritorni ad elezioni, perché le scelte dell’amministrazione non possono dipendere da Salerno». Il riferimento, chiaro, della Corso è  a un presumibile “commissariamento politico” cui sarebbe sottoposta la giunta.
«La verità è- conclude la giovane attivista- che sono troppo scomoda in un territorio in cui pare voglia amministrare un latitante dinosauro della politica al quale ho toccato Calabria Etica e le sue clientele politiche». Il riferimento è un commento che la Corso ha fatto in merito alla nota vicenda di Calabria Etica, che ha visto, tra l’altro, le assunzioni di due nicoteresi, area Forza Italia. «Nazzareno Salerno- conclude- prima di rispondere alle decisioni di un'amministrazione, risponda alla magistratura per conto di Calabria Etica e non solo».
Insomma, la Corso ha detto la sua su una vicenda di grande attualità. Un azzardo, di questi tempi.

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