Nicotera. Le quote rosa. Questo, in teoria, sembrerebbe il
leitmotiv che ha ispirato il sindaco nello scegliere prima la Corso e poi,
notizia dell’ultim’ora, Mariella Calogero. C’è bisogno di una quota di
femminilità nell’amministrazione e quindi ecco la convocazione della Corso
prima, e della Calogero dopo. Una donna, un volto nuovo che porti una ventata
di freschezza nell’amministrazione. Un’altra donna siede già negli scranni
consiliari. E’ Pinuccia Stilo. Ma vive a Verona, viene a Nicotera soltanto per
prendere parte ai consigli comunali e votare le varie delibere. Il suo ruolo,
nell’ambito del tessuto sociale e politico cittadino, finisce là. Terminato il
consiglio, rientra in Veneto. C’era dunque bisogno di un’altra figura
femminile. Una bella presenza, un simbolo di impegno sociale. Una donna che
avrebbe di certo optato per Cultura, Istruzione o Politiche giovanili, ma
soprattutto un elemento che non avrebbe creato polemiche e problemi
all’amministrazione. La cosa che ha fatto deflagrare tutto è che Immacolata
Corso, la prima scelta della giunta, ancora prima di cominciare ha subito dato
filo da torcere alla compagine Pagano. Si, perché ha osato, così ha spiegato la
giovane attivista, esprimere la propria opinione su una vicenda di cronaca
giudiziaria. E cioè quella relativa a Calabria etica. Da ieri, si è appreso,
c’è anche un indagato, Pasqualino Ruberto, l’ex presidente dell’ente in house
della Regione Calabria. Sulla questione, dicevamo, la Corso aveva espresso una
semplice opinione, tanto è bastato, secondo quanto argomentato dalla ragazza, a
decidere di defenestrarla. «La cosa squallida- ha precisato ancora- è la
messinscena che hanno orchestrato Francesco Mollese e Federico Polito, quando
hanno finto di non sapere nulla del mio ingresso nella giunta, benché ci
fossimo visti due giorni prima, insieme al sindaco, concordando la mia nomina.
Un dietrofront sul quale hanno posto il sigillo politico di Nazzareno Salerno
(leader regionale di Forza Italia) e di Salvatore Campisi, esponente di spicco
dei forzisti cittadini. In effetti- osserva ancora la giovane attivista- i
conti tornano: io ho espresso la mia opinione su Calabria etica e, nello
specifico, ho parlato proprio delle assunzioni nell’ente, a ridosso delle
regionali, di Salvatore Campisi, oltre che leader cittadino di Forza Italia,
anche avvocato del Comune, e della figlia di Mollese, assessore, anch’egli
esponente del partito berlusconiano».
Ma
cosa avrebbe detto la Corso da suscitare il veto di Salerno e di Campisi? Niente
di infamante, sottolinea. «I due di Nicotera rientrati in graduatoria e che
percepiscono non poco di stipendio annuo, diano dimostrazione del loro merito.
Altrimenti, che si ritirino». Ecco quanto proferito dalla ragazza. Questa la
colpa, punita con un veto politico.
«Hanno
mostrato incoerenza politica e partitica- dichiara la Corso- così come la
figura fatta: pessima. Questo (a fronte delle motivazioni di sabato) evidenzia
il fatto che all'amministrazione comunale facciano comodo persone che stanno in
silenzio piuttosto che persone che hanno non solo la voglia di fare ma anche le
"eccellenti capacità e qualità". L’obiettivo resta concludere la
legislatura e qualificare rapporti clientelari piuttosto che programmare e
progettare per la comune causa. Io, ero per i fatti miei, pronta ad andare a
studiare all'Università di Manchester mentre mi trovo una Nicotera sotto un
commissariamento politico dove l'unica alternativa, oggi, è che
l'amministrazione cada e si torni ad elezioni. Tutto questo è vergognoso. Anche
l'onorevole Tassone è sconcertato dalle modalità di esecuzione di questa
situazione che si commenta da sola».
L’onorevole ha mostrato sostegno alla giovane
attivista, che è anche membro della
direzione nazionale del Cdu.
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