giovedì 23 maggio 2019

Intervista al candidato a sindaco Antonio D’Agostino.


Nicotera. Il candidato a sindaco della lista “Movi©Vento”, Antonio D’Agostino, nell’intervista che segue, spiega ai lettori del Quotidiano qual è il suo programma politico e l’approccio che intende scegliere per affrontare le tante criticità che attanagliano la cittadina costiera.
Ingegnere D’Agostino, come intende risollevare la città da uno stato emergenziale continuo ravvisabile in vari ambiti?
«Bisogna partire dall’Abc per riportare la città a un livello vivibile. Noi abbiamo delle priorità: smaltimento dei rifiuti, gestione idrica e le criticità correlate all’impianto fognario e alla depurazione. C’è una gerarchia dei disservizi che intendiamo affrontare nell’immediato, fermo restando che il mare continua ad essere un sorvegliato speciale, perché da esso parte lo sviluppo turistico ed economico del territorio».
A proposito di rilancio del turismo, quali sono i primi passi da fare?
«Il rilancio e la crescita del turismo deve passare attraverso una pianificazione sostenibile delle risorse del territorio. E’ importante la promozione delle potenzialità che Nicotera possiede. Noi ambiamo ad introdurre il concetto di ospitalità diffusa, puntando sulla sostenibilità delle risorse e la cooperazione dei cittadini. Possediamo un centro storico ricco di abitazioni ormai abbandonate. E’ necessario censire le strutture presenti e trasformarle in residenze per i turisti e non solo per essi, attivando dei circuiti fondamentali di recupero, anche sul piano sismico. Puntiamo alla valorizzazione del patrimonio esistente partendo subito da un piano di recupero. Inoltre, intendiamo dare il giusto risalto al Festival dell’ospitalità come evento di promozione del territorio. Ma turismo significa anche rilanciare il nostro patrimonio agroalimentare, e quindi quel bene immateriale dell’umanità che è la dieta mediterranea, liberandola, però, da ogni forma di pubblicità ingannevole innovandola e salvaguardandone la qualità con l’uso di alimenti naturali e a km 0. Inoltre la dieta mediterranea va coniugata con l’educazione alimentare a partire dalle scuole materne ».
Parliamo della situazione economica dell’ente. Il Comune è in dissesto, come rimpinguare le casse dell’ente, al netto di quei fondi vincolati di cui il comune può disporre?
«Il dissesto è stato un “male necessario”. Un piano di rientro avrebbe rappresentato una lenta agonia per l’ente che avrebbe dovuto predisporre un piano di rientro decennale senza peraltro alleviare gli aggravi del tutto identici al default. Con la dichiarazione di dissesto siamo partiti da zero perché viene demandata all’OSL la gestione dei crediti e dei debiti. Tuttavia, riteniamo che alla base del disastro economico del Comune non ci sia solo il famigerato sacco della Sogefil, ma anche la mala gestione delle finanze dell’ente, in primis la mancata esazione, da parte del Comune, della TARI e dei canoni idrici dovuti dai  grandi contribuenti, come alcuni grandi complessi turistici del territorio.
A proposito di ruolo idrico, l’associazione da cui lei proviene, il Movimento 14 luglio, ha battagliato a lungo per il diritto all’acqua potabile, specialmente a Nicotera Marina. Quanto ancora resta da fare in tale ambito?
«Bisogna continuare la battaglia per risanare la rete idrica compromessa da anni per la contaminazione di alcuni componenti come il manganese e il ferro, conseguenza dei mancati trattamenti di filtrazione presso i pozzi Medma da parte della Sorical installate solo nell’agosto 2016. E’ inoltre in dirittura di arrivo presso la regione un progetto di ingegnerizzazione per l’eliminazione delle enormi perdite rilevate. Anche l’autonomia idrica va rafforzata e, grazie alle battaglie del Movomento è in corso d’appalto la trivellazione di un pozzo per la Marina». 
Parliamo del sociale. Del disagio degli anziani soli, delle famiglie con disabili, dei problemi correlati alla povertà.
«Tra le nostre priorità c’è la creazione di un “welfare municipale”. Per mettere a punto tale progetto, siamo pronti a incentivare il nostro potere contrattuale nei tavoli di concertazione di tali delicate tematiche. E’ fondamentale una programmazione a livello zonale, cioè una mappatura dei bisogni che può essere realizzata grazie alla creazione di un segretariato sociale: uno sportello sempre aperto per ascoltare le esigenze dei cittadini più bisognosi. Per far sentire gli anziani meno soli stiamo pensando di adottare il progetto “pedibus”, cioè gli “anziani per la sorveglianza dei bambini”».

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