Nicotera. Non si ferma la querelle tra Antonio D’Agostino, leader
della lista “Movivento” e tra Manuel Reggio, segretario del Circolo cittadino
del Pd. I due se le stanno cantando di santa ragione per mezzo di comunicati
stampa, puntualmente pubblicati sui social, a beneficio di una sterminata
platea che osserva esterrefatta i botta e risposta che rimbalzano a ritmo
cadenzato come tra due giocatori di pin pong. Dopo le esternazioni di
D’Agostino, ora tocca a Reggio: «La nuova comunicazione del candidato
D’Agostino a sindaco di Nicotera è infarcita di tanto rancore e astio che non
meriterebbe alcuna risposta- esordisce il coordinatore Pdino- E’ necessario-
continua Reggio- rispondere e chiarire
soprattutto in favore della gente, di quella semplice, che è libera nei giudizi
e che non si fa incantare da narrazioni». A questo punto l’esponente politico
risponde punto per punto, con tanto di allegati, alle precedenti accuse di
D’Agostino: «L’abbandono del Cantiere da parte della delegazione Pd- spiega- è
stata comunicata con una nota ufficiale del partito. I motivi di contrasto, è
vero, sono esplosi sulla nostra proposta di rivendicare e promuovere la dieta
mediterranea, come storia e valore della nostra città e che, invece, veniva
avversata da molti soggetti del movimento». Per quanto riguarda il programma e
le candidature, il segretario precisa che «c’è un documento che la delegazione
del Pd ha depositato nel quale primeggia una caratteristica che pretendevamo
nella formazione della lista», e cioè, doveva avere nella sua composizione «una
forte discontinuità rispetto al passato, privilegiando forze nuove e giovanili
e la rappresentanza femminile», inoltre doveva tenere conto della
rappresentanza territoriale delle frazioni e delle categorie e non doveva
ripetere ripetere «candidature “rappresentative” del passato ovvero, per meglio
precisare, di persone». Da parte del movimento 14 luglio, «si insisteva di
escludere ogni altra persona che avesse avuto esperienze amministrative passate
per poi, però, leggendo la lista mettere in campo ben due figure di già
consiglieri e amministratori comunali».
Per quanto riguarda la proposta di una candidatura femminile avanzata nella giornata del 24 aprile, «questa proposta- ribatte il segretario pdino- era stata personalmente da lei accettata, si diede appuntamento alla diretta interessata, da lì a circa un’ora dopo, al municipio per l’accettazione della candidatura. Successivamente, dopo circa 45minuti, venne comunicata con un sms la non disponibilità alla candidatura (ore 11,30)».
Dopo la dovuta puntualizzazione, la sottolineatura e l’invito a perseguire il bene di Nicotera, mentre non risparmia un’ulteriore stoccata al leader di Movivento in merito alla sconfitta elettorale subita nel 2015, quando si candidò per la carica di sindaco, nella città di Vibo: «ha avuto una esperienza elettorale in quella città, dove è stato piuttosto pesantemente bollato, senza nemmeno raggiungere il "minimo sindacale"».
In chiusura, un pacato consiglio: «Mi ascolti, affettuosamente, di questa sonora sconfitta se ne faccia una ragione e la legga così come dicono i risultati. Faccia conto, siamo nel periodo giusto, che siano usciti i quadri scolastici. Ed allora segua il rigo orizzontale accanto al suo nome, immaginando una materia scolastica per ogni seggio e vedrà che i voti non sbagliano e leggerà 5 insufficienti nella materia e solo tre sufficienti, con un giudizio finale del popolo democratico e sovrano di: “bocciato”».
Per quanto riguarda la proposta di una candidatura femminile avanzata nella giornata del 24 aprile, «questa proposta- ribatte il segretario pdino- era stata personalmente da lei accettata, si diede appuntamento alla diretta interessata, da lì a circa un’ora dopo, al municipio per l’accettazione della candidatura. Successivamente, dopo circa 45minuti, venne comunicata con un sms la non disponibilità alla candidatura (ore 11,30)».
Dopo la dovuta puntualizzazione, la sottolineatura e l’invito a perseguire il bene di Nicotera, mentre non risparmia un’ulteriore stoccata al leader di Movivento in merito alla sconfitta elettorale subita nel 2015, quando si candidò per la carica di sindaco, nella città di Vibo: «ha avuto una esperienza elettorale in quella città, dove è stato piuttosto pesantemente bollato, senza nemmeno raggiungere il "minimo sindacale"».
In chiusura, un pacato consiglio: «Mi ascolti, affettuosamente, di questa sonora sconfitta se ne faccia una ragione e la legga così come dicono i risultati. Faccia conto, siamo nel periodo giusto, che siano usciti i quadri scolastici. Ed allora segua il rigo orizzontale accanto al suo nome, immaginando una materia scolastica per ogni seggio e vedrà che i voti non sbagliano e leggerà 5 insufficienti nella materia e solo tre sufficienti, con un giudizio finale del popolo democratico e sovrano di: “bocciato”».