Nicotera. «L’attività del
consiglio comunale nella sua interezza non è partita nel modo migliore». Così
l’avvocato Francesco Tripaldi, presidente dell’associazione culturale
“Kreonte”. «Intanto dai banchi dell’opposizione –prosegue- stiamo assistendo letteralmente
a stracci che volano tra il Movimento 14 luglio e il PD, nelle persone
dell’ingegnere Antonio D’Agostino e Manuel Reggio. Si sta prendendo una
direzione pericolosa, tendente a delegittimare un voto che la stragrande
maggioranza dei cittadini ha vissuto con serenità e un vivo senso di speranza».
Non vanno eluse le sfide politiche, per Tripaldi e i membri della sua
associazione: «In questo senso –sottolinea- si rischia di disperdere un
contributo dialettico fuori dal consiglio, tra litigi ed inutili quanto
allusivi spot postelettorali, quando dai banchi della maggioranza non ancora
occupati di fatto si stanno commettendo errori enormi a danno di tutta la
comunità.» La maggioranza dovrebbe e potrebbe attingere meglio alle risorse di
cui è dotata, per il presidente del sodalizio culturale: «Il sindaco –afferma-
ha utilizzato un mero calcolo aritmetico per comporre una giunta decisamente
troppo fragile. Certamente ottime persone, ma con nessuna esperienza. Perché
non dare un ruolo centrale ad un intellettuale come Giuseppe Leone,
potenzialmente interlocutore naturale di associazioni e corpi intermedi della
città? Non scordiamo che ha lavorato nel museo di arte sacra, e sui musei
Nicotera deve riconquistare molto terreno, cruciale sul fronte turistico. Perché
non giovarsi poi del contributo tecnico di Maria Rosa Barillari? Almeno in una fase iniziale, per
dare quel necessario abbrivio ad una macchina in via di avviamento con il gravosissimo
compito di rigenerare un ente con casse ed uffici vuoti e con il vuoto attorno».Troppi
interrogativi inevasi, per Tripaldi: «Chi pagherà lo scotto –si domanda- di una
fase di tirocinio di mesi, se non anni? Non sarebbe stato naturale un’alternanza
più in là? Perché, se da un lato l’esito delle urne non può essere disatteso,
dall’altro dieci cugini in più o in meno non possono determinare il destino di
uno dei più prestigiosi ed antichi centri della costa tirrenica, non solo
calabrese». Il nodo dello staff: «Ciò determina, chiaramente, -sottolinea- la
necessità di affidarsi a soggetti pescati dall’esterno ai quali si finisce per
affidare un po’ qualunque cosa senza che sul punto ci sia stato un sufficiente
confronto con gli elettori. Che si aspettano di confrontarsi, in un dialogo
continuo, direttamente e tramite i giornali, con coloro che hanno eletto e non
con pur rispettabilissimi factotum». Offre comunque piena collaborazione, il
legale: «Questo non vuole essere –afferma- un vuoto atto di accusa fine a se
stesso, ma l’amichevole indicazione di chi ama questa città. L’amministrazione
avrà da noi piena collaborazione, ma con spirito dialettico però. La città
–conclude- va ascoltata, e in questo momento non è decisamente in armonia con le
decisioni del primo cittadino, né, tantomeno, con le intemerate
dell’opposizione».
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