Nicotera.
Dei
2 milioni 500 mila euro richiesti dal Comune di Nicotera per la ricostruzione
del post alluvione (giugno e agosto del 2018), il Governo ha concesso all’ente
solo 700mila euro. La somma è già disponibile, dato che vi è l’autorizzazione
per l’ufficio tecnico di esperire gli appalti. I fondi, tutti rigorosamente
vincolati, sono distribuiti per quattro interventi: tre di poco più di 200mila
euro e uno di 50 mila euro. Nello specifico si interverrà: su una strada del
centro abitato della frazione Preitoni; nella scuola materna comunale, in via
Filippella; in un ampio tratto di via San Francesco, sempre a Nicotera centro,
in cui si procederà ai lavori di regimentazione delle acque bianche, la messa
in sicurezza dell’area e la realizzazione della pavimentazione; sul territorio
cerniera tra Nicotera e Joppolo, in una zona distrutta dalla furia delle acque.
Altri fondi sono in dirittura di arrivo, e sono i soldi destinati alle ditte
che hanno svolto i lavori di somma urgenza. Tali imprese, infatti, attendono da
tempo di poter essere retribuite, ma le lungaggini burocratiche hanno rallentato
l’iter portando all’esasperazione gli imprenditori e gli operai intervenuti
nell’immediatezza del disastro.
In quel di palazzo
Convento ci si aspettava che la somma per la ricostruzione fosse un po’ più
consistente, dato che per il Comune di Nicotera era stato dichiarato lo stato
di calamità naturale. L’inventario dei danni e relativi interventi da
effettuare, corredate da perizie e documentazione, erano stati redatti dal
Dipartimento della Protezione Civile. L’Utc aveva preparato le schede tecniche,
suddivise in tre categorie: C1, C2, C3. La prima elencava le somme sostenute
dal Comune per fronteggiare le criticità causate dalla bomba d’acqua. La
seconda, le opere che bisognava
intraprendere con urgenza per la messa in sicurezza di alcuni punti critici del
territorio; la terza, le somme destinate ai privati per le spese affrontate. I
fondi giunti in questi giorni sono dunque quelli relativi alla voce C2, per i
quali, come precisato, il Comune aveva richiesto 2 milioni e mezzo di euro.
Intanto l’ente può
mettere mano ai primi interventi. Per il neo assessore ai Lavori pubblici il
mandato comincia assai scoppiettante, visto il gran da fare che lo attende.
Prima, però, di poter procedere con l’esperimento della gara, bisognerà
effettuare la variazione delle opere pubbliche. Un atto che dovrà approvare il
Consiglio comunale. Il primo si terrà il prossimo 14 giugno, alle ore 17, ma
l’assise tratterà, per come prevede la normativa, esclusivamente le formalità,
e cioè l’elezione del presidente del consiglio e la verifica dell’eleggibilità
dei componenti della civica assise. Quindi, solo la seconda convocazione avrà come
punto all’ordine del giorno la variazione delle opere pubbliche.
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