Nicotera.
In
una piazza Santa Caterina gremita di gente, l’ingegnere Antonio D’Agostino, candidato
a sindaco per la lista Movivento, ha tenuto il suo primo comizio. Il leader del
gruppo ha presentato alla platea i candidati, cominciando dalle quote rose. Una
piazza in fibrillazione ha accolto la coalizione nata dall’unione di tre
associazioni: Movimento 14 luglio, Abracalabria e Cambiavento. Il pubblico entusiasta
ha applaudito gli aspiranti consiglieri comunali man mano che salivano sul
palco.
Introducendo il
programma, D’Agostino ha elencato i concetti che rappresentano lo spirito della
sua coalizione: «Energia, giustizia, bellezza, forza, vigore, autenticità,
bellezza, competenza. Sono queste le parole chiavi- ha detto- che ci hanno
guidato nel nostro lavoro, sempre intenso ma bellissimo e corale; un lavoro
fatto di riunioni, assemblee, manifestazioni forti ma sempre non violente e che
hanno colto nel segno perché ci hanno fatto conquistare tavoli importanti». La
parola è poi passata alla candidata Maria Adele Buccafusca la quale ha
introdotto il suo intervento motivando le ragioni per cui il Movimento 14
luglio, socio di maggioranza della lista, ha scelto di lanciarsi nella
conquista di palazzo Convento: «Tanto per chiarire, voglio ribadire un concetto:
la politica la facciamo tutti noi, ogni giorno, quando ci rapportiamo con i
vari problemi del vivere quotidiano. Fare politica significa interessarsi a ciò
che succede nella “polis” e che incide nella vita di tutti i giorni. Per tre
anni siamo stati presenti e attivi sul territorio, per questo abbiamo deciso di
dare il nostro contributo al paese, mettendo a frutto la passione per il
territorio, una passione che abbiamo vissuto con le lotte e le proteste, ma
anche con le proposte che abbiamo fatto». Maria Adele Buccafusca ha inoltre
rivelato la motivazione che ha spinto il Movimento 14 luglio di far parte di una
lista da proporre all’elettorato: le comunali dell’ottobre del 2018, quando un
solo candidato (Giuseppe Marasco) ha duellato contro il quorum. «Era in gioco
la democrazia della città di Nicotera, perché l’elettore non si può trovare
davanti un’unica lista, di qualsiasi colore politico essa sia. Un unico
candidato a sindaco ci dà l’idea di vivere in un paese di dittatura, e ciò ci
ha indotto a pensare che fosse necessario dare il nostro contributo anche in
termini di democrazia». La candidata, in un arringa piena di verve, ha
stigmatizzato “la mentalità della questua” che vige alle nostre latitudini: «Un
sentire comune e diffuso in base al quale si deve chiedere con il cappello in
mano al politico di riferimento, alla Regione, al governo, ciò che ci spetta di
diritto».
E’ stata poi la volta
di Diego Corigliano che ha sottolineato la necessità di risollevare la città
partendo dall’importanza della partecipazione popolare, precisando che «proprio
il disinteresse dei cittadini ha avuto un ruolo fondamentale nell’attuale
sfacelo».Il candidato Gaetano Floccari ha deplorato con irruenza alcuni «attacchi
vili» perpetrati sui social ai danni di alcune persone della lista “Movivento”,
auspicando, nel contempo, il ritrovo della concordia «in una città che ha
bisogno di marciare unita per raggiungere gli obiettivi prefissati per il bene
della comunità». Ha concluso il dibattito Antonio D’Agostino ribadendo che la
creazione della lista Movivento significa anche dare «continuità ad un percorso
cominciato tre anni fa, un percorso puntellato da date». Un vero e proprio
excursus storico, quello proposto dall’ingegnere all’attenzione di una piazza
sempre più gremita. Ha ricordato la nascita del Movimento 14 luglio, quel
giorno d’estate di tre anni fa, quando il malcontento popolare si trasformò in
protesta, in partecipazione popolare per la richiesta e salvaguardia dei
diritti fondamentali, a cominciare dall’acqua. Il leader di Movivento ha
rivendicato i risultati ottenuti sul tema dell’approvigionamento idrico, ma
anche di altri interventi fondamentali sul piano della depurazione e la messa
in sicurezza del reticolo delle fiumane, nonché l’impegno per la prevenzione
degli effetti disastrosi del dissesto idrogeologico.
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