mercoledì 19 febbraio 2020

Cimitero. Che fine ha fatto il progetto di ampliamento?


Nicotera. La questione del cimitero abbandonato al degrado e privo di controllo è un tema che si sta facendo strada insistentemente nel sentire collettivo della cittadina costiera, da sempre sensibile al culto dei defunti. Le notizie in merito a degli esecrabili atti che si svolgerebbero dentro le mura sacre ha creato grande sconcerto. A generare quella che si presume possa essere una compravendita abusiva di loculi è la carenza degli stessi, tanto che ormai in molti sono costretti a tumulare i propri defunti nei paesi viciniori. Eppure esiste un progetto per l’ampliamento del cimitero, redatto, a suo tempo, dall’assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito, che stranamente non è mai stato messo in pratica. Il programma stilato dall’ex amministratore non si occupava solo della questione specificamente strutturale ma anche del regolamento, del censimento e dell’anagrafe cimiteriale, dello smaltimento dei rifiuti delle esumazioni, nonché delle tasse di concessione, norma ignorata da sempre. Se, come prevede l’amministrazione Marasco, i servizi cimiteriali devono essere esternalizzati, si terrà conto del progetto e relativo complesso regolamento che da anni giace in un cassetto? L’urgenza di mettere ordine nel luogo sacro è ormai ineludibile, e forse l’esternalizzazione del servizio non appare affatto come la soluzione al problema, se permangono le gravi criticità di base. Innanzitutto, bisognerebbe comprendere le motivazioni dell’immobilismo dell’esecutivo Marasco in tale ambito. Del perché, cioè, non si attui l’ampliamento, atteso da tanto tempo che è, soprattutto, il vero deterrente a ciò che di vergognoso è avvenuto e sta avvenendo. Il progetto targato Polito prevedeva un computo metrico dettagliato del terreno adibito ad accogliere l’ampliamento; i metri quadri da espropriare sono esattamente 2278. Il progetto, nel suo insieme, ha un costo di 200 mila euro. Solo la fase espropriativa ha un costo di circa 28 mila euro. Nelle spese sono incluse il frazionamento del terreno in lotti, le spese tecniche, la realizzazione dei muri di recinzione, la realizzazione di canali di scolo per le acque bianche, illuminazione e pavimentazione, anche di aree del cimitero, costruite anni addietro, per le quali non è mai stato costruito un selciato decente. Le edicole funerarie d realizzare sono 125, di tre tipologie, in ordine di grandezza. Nel lavoro redatto dal geometra Polito si parla, come accennato, anche della concessione del lotto: ha una durata di 99 anni, mentre la relativa tassa va versata ogni 20. L’aspetto del censimento e anagrafe cimiteriale, riveste un ruolo di capitale importanza in quanto servirà a rimettere ordine tra le molte tombe ed edicole funerarie che non si sa più a chi appartengano. E da quanto si è potuto apprendere, le mire dei predatori sono dirette proprio verso queste tipologie di sepolture, nella presunzione che di una tomba abbandonata, e soprattutto del corpo che giace al suo interno, non interessi più a nessuno.  Gli effetti dell’immigrazione hanno portato le persone ad abbandonare pure le tombe, ma non si sa mai che un giorno qualcuno ritorni a far visita ai suoi morti e non più trovi il caro estinto, sfrattato e finito chissà dove.  

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