domenica 23 febbraio 2020

Insegnante proveniente da Codogno in quarantena volontaria. Gesto di responsabilità.


Limbadi. Una docente limbadese è ritornata ieri da Codogno, città lombarda da dove si è diffuso il focolaio italiano del corona virus. Appena rientrata nel piccolo centro del vibonese, in macchina pare, la famiglia della donna, estremamente responsabile, ha subito allertato la protezione civile per ricevere istruzioni sul da farsi. Comunque non sono stati segnalati sintomi influenzali, né contatti con degli ammalati. Pare non sia stato ancora praticato il tampone, ma a scopo precauzionale è stato chiaramente deciso di far risiedere la persona, della quale celiamo l’identità per ovvi motivi, in un luogo dove non possa avere contatti quotidiani, tali da poter costituire, nemmeno potenzialmente, un pericolo. Inutile dire, come sottolineato da diversi esperti, che la prima protezione della cittadinanza è attivata da un atteggiamento responsabile, quale è stato quello della limbadese in questione. Sul caso non ha senso generare alcuna forma di allarmismo, considerato che non esiste alcuna emergenza. Tuttavia la vicenda indica la via da seguire per gestire al meglio questo frangente estremamente delicato. Il flusso di persone da e per Lombardia e Veneto è pressoché ingestibile, così come incalcolabile è il numero di contatti del cosiddetto paziente “1”, il manager 38enne ricoverato in gravi condizioni ammalatosi per primo.
Intanto è un fermo invito alla calma, quello del dottor Antonio Talesa, responsabile del Servizio di Emergenza Urgenza di Catanzaro. «Il nostro sistema sanitario», spiega, «è perfettamente in grado di fronteggiare le eventuali emergenze che potrebbero riguardare la nostra regione». Il dirigente sceglie con cura le parole per contenere al massimo ogni forma di allarmismo, dopo la diffusione della notizia della quarantena volontaria optata dalla ragazza. Tiene a precisare con forza che in Calabria non vi è alcun caso di infezione da coronavirus. Tuttavia, a scopo precauzionale, la giovane dovrà sottoporsi al tampone al fine di scongiurare una eventuale positività all’infezione. Lunedì si recherà presso l’ospedale di Catanzaro, e qui, nel reparto i malattie infettive, sarà effettuato il test. “E’ un’epidemia mondiale- spiega Talesa- che si manifesta come una polmonite. Adeguatamente trattata, è un’infezione curabile. Certamente più a rischio sono le persone già debilitate a causa di altre patologie». La ragazza, fino al risultato delle analisi, dovrà restare confinata in casa. Se, malauguratamente, il test dovrebbe essere positivo scatteranno altre misure di sicurezza, come previsto dal protocollo dell’Oms. Ma tutto lascia pensare che la giovane insegnante sia in ottima salute.
«Il test verrà effettuato a scopo precauzionale- ha detto il commissario prefettizio alla guida del comune di Limbadi, Antonio Reppucci, sulla falsariga di quanto dichiarato dal dirigente Talesa. «Per adesso non vi è alcun rischio e non risultato persone contagiate- ha aggiunto-. In ogni caso il sottoscritto, di concerto con i Carabinieri, agiremo con estrema attenzione per monitorare costantemente la situazione». 
Enza Dell'Acqua - Francesco Tripaldi

1 commento: