venerdì 14 febbraio 2020

Consiglio comunale. Il prefetto ordina al sindaco Marasco di accogliere le istanze dell'opposizione.


Nicotera. Negli ultimi tempi i consigli comunali nella cittadina costiera sono caratterizzati da un inizio turbolento, segnato dalle polemiche e da un duro testa a testa tra maggioranza e opposizione. In ossequio a tale tendenza, anche ieri mattina la civica assise ha visto l’abbandono della sala consiliare da parte del gruppo “Movivento”, capitanato dall’ingegnere Antonio D’agostino. La motivazione è sempre la stessa: il rifiuto da parte del sindaco Pino Marasco di inserire nei punti all’ordine del giorno quelli proposti dalla minoranza. L’emergenza democratica, concretizzatasi nella chiusura e nell’indisponibilità della maggioranza, è stata però affrontata e risolta dal prefetto di Vibo, Francesco Zito. Il rappresentante governativo ha, infatti, ingiunto al sindaco di accogliere le richieste del gruppo “Movivento”, e di indire un consiglio comunale che contempli come punti da discutere proprio quelli proposti dalla minoranza. Minoranza che, ricordiamo, aveva scritto al prefetto per evidenziare l’atteggiamento refrattario del primo cittadino.  Le sue continue bocciature non sono più ammesse, anche se è stato necessario scomodare il rappresentante governativo per poter ottenere ciò che sembrerebbe ovvio in uno stato di democrazia. Val la pena di sottolineare che i temi proposti da “Movivento” sono di stringente attualità nel contesto dei problemi da cui è afflitta Nicotera: e cioè, l’emergenza sanitaria, un piano di evacuazione in caso di calamità naturale, la questione mare che, con grande lungimiranza, l’opposizione tenta di affrontare in anticipo. Ma niente da fare. Grande risalto è invece stato dato alla questione di capitale  importanza della cimice asiatica, del disciplinare della cosiddetta De.Co. (denominazione comunale dei prodotti made in Nicotera) e del ricordo delle Foibe. Un tema, quest’ultimo, che non era inserito nei punti all’ordine del giorno. Antonio D’Agostino ha sottolineato l’arbitrarietà dell’iniziativa di Marasco, anche alla luce del fatto che gli argomenti richiesti dal suo gruppo non erano stati inseriti. Ciò nonostante si è preceduto con la commemorazione del doloroso evento storico, iniziato con un minuto di silenzio, richiesto dal consigliere della Lega, Antonio Macrì. Subito dopo ha preso la parola il sindaco. Una dura filippica, contenuta in almeno tre pagine, contro i "comunisti", corresponsabili, nelle parole di Marasco, dell’eccidio. La ricorrenza si è tristemente vestita di colori politici, facendo emergere, per chi non ne fosse a conoscenza, da quale parte, politicamente, sta il sindaco (Forza Italia). Concluso l’intervento del primo cittadino, come gesto di protesta, il leader di “Movivento”, si è imbavagliato con un fazzoletto e ha lasciato l’aula consiliare, seguito dalla consigliera Maria Adele Buccafusca. L’assise è continuata, mutilata di una parte attiva ed energica del consiglio, a cui il prefetto ha ridato il ruolo che dovrebbe detenere.

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