venerdì 16 agosto 2019

Assemblea dei sindaci delle cittadine rivierasche contro il fenomeno del mare sporco


I sindaci delle cittadine rivierasche non vogliono stare con le mani in mano ad assistere la lenta agonia delle bellezze naturali del territorio, dell’economia e del turismo. Per questo hanno deciso di riunirsi per pianificare nuove strategie contro un fenomeno (quello del mare sporco) che non ha ancora trovato una soluzione. Un incontro che ha visto la partecipazione dei sindaci di Ricadi, Joppolo, Nicotera, Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro e Palmi. L’assemblea si è svolta nella cittadina portuale sorta sulle sponde del Mesima e che, come Nicotera, condivide le intemperie del fiume che solca le province di Vibo e di Reggio. Dalla conferenza tra sindaci è scaturita la determinazione di inviare una lettera al governatore della Regione, Mario Oliverio, invitandolo espressamente a porre in essere degli “interventi mirati” al fine di porre rimedio ad una situazione ormai al collasso. Oggetto della missiva è «la presa d’atto della grave situazione dei corsi d’acqua ubicati sui territori comunali e con diretto sbocco a mare».
«La difficile e mutevole balneabilità delle acque antistanti il golfo che, dalla Marina di Nicotera si sviluppa fino alla Marina di Palmi,- esoriscono gli scriventi- è soltanto l’aspetto più vistoso di una condizione di inquinamento ben più inquitante che si traduce ogni giorno in un pericolo per la salute della popolazione rivierasca e in un danno economico per operatori turistici e motivo di afflizione per cittadini e visitatori».
A parere dei sindaci, tale condizione di degrado è direttamente riconducuibile «alla sciatteria e ai comportamenti omissivi di enti e istituzioni che invece di vigilare e promuovere comportamenti virtuosi, hanno sempre mostrato indolenza e incuria verso il territorio e verso le esigenze e i diritti basilari dei cittadini».
Le cause sarebbero da ricercare, scrivono i sindaci, non soltanto nell’inquinamento del Mesima e del Vena, del Budello e del Petrace, ma anche negli altri torrenti e fiumare presenti in zona, nelle opacità e inefficienze della depurazione e negli scarichi abusivi scaltramente mimetizzati».
I sindaci di Nicotera, Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro e Palmi, rivendicano gli sforzi fatti fino ad oggi finalizzati «a tutelare la salute dei cittadini e il loro bisogno di decoro ambientale, con risultati insuffiienti rispetto alal necessità e alle attese».
Sono, altresì, consapevoli che la rilevanza e la complessità del problema richiede un intervento sistemico sovracomunale, utile a dotare i comuni delle opere necessarie al collettammento e alla depurazione delle acque reflue ad avviare opere di bonifica del territorio fino alla rinaturalizzazione dell’intero bacino idrografico». Ritengono, inoltre, in qualità di rappresentanti del territorio che sia oltremodo urgente dare risposte collettive alle emergenze ambientali e dichiarano «sentimenti di collaborazione e di dispobilità a svolgere un ruolo di proposta e di edificazione». Il loro obiettivo è quello di misurarsi con la struttura tecnica della regione su tre aspetti fondamentali, e cioè: «il monitoraggio dinamico della qualità delle acque di balneazione, dei processi di depurazione e degli apporti idrici al fine di garantire e preservare la salute pubblica e l’ambiente, implementando quanto già richiesto dal comune di San Ferdinando»; «l’approfondimento dello studio preliminare redatto dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria in merito alla rinaturalizzazione e riqualificazione dei corsi d’acqua»; «la valutazione di interventi strutturali sul collattemento e della depurazione delle acque, anche attraverso un’azione determinata nei confronti della IAM, in qualità di gestore del depuratore consortile ubicato nelle immediate vicinanze del porto di gioia Tauro e più volte indicato come possibile causa di inquinamento».
In chiusura gli scriventi si dicono certi della sensibilità e della massima attenzione da parte del governatore Oliverio in merito alla problematica esposta, «convinti che l’azione congiunta ed unitaria sia la strada maestra per raggiungere un risultato concreto».

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