Nicotera.
Un
corteo di solidarietà per Carmine Zappia, l’imprenditore nicoterese vittima di
usura ed estorsione che, denunciando ai Carabinieri l’inferno che stava
vivendo, ha fatto arrestare i suoi aguzzini. La manifestazione, che è stata
organizzata dall’associazione Kreonte, sodalizio nato a difesa della legalità e
a sostegno delle vittime della mafia, si svolgerà domani sera, a partire dalle
ore 20, muovendo dal negozio di mobili di Zappia, sito in via Filippella.
L’evento è stato fortemente voluto dalla Kreonte che ha ritenuto doveroso mostrare immediata vicinanza a Carmine Zappia, un uomo vessato da due uomini del clan Mancuso. Ridotto sul lastrico, moralmente distrutto, l’imprenditore ha trovato il coraggio di raccontare tutto alle Forze dell’ordine. La città, all’indomani dell’arresto del boss Antonio Mancuso e di Alfonso Cicerone, e con la conseguente presa d’atto, attraverso gli organi d’informazione, della terribile vicenda che vedeva protagonista Zappia, non ha dato segni di reazione. Ad eccezion fatta dell’associazione Kreonte, il mutismo generale è stato imbarazzante. La politica, l’associazionismo, ed anche la Chiesa locale hanno taciuto. Segnali di vita sono giunti dopo un servizio del Tg3 in cui il prefetto di Vibo Valentia stigmatizzava il silenzio della città di fronte a un imprenditore inabissato dalla criminalità organizzata e adesso circondato dalla solitudine. Giunse, così, una presa di posizione del consiglio comunale che in una civica assise, già indetta per altri argomenti, professò solidarietà a Zappia e, nello stesso tempo, approvò una mozione presentata dal gruppo di minoranza Movivento, guidato da Antonio D’Agostino, nella quale si chiedeva che il Comune si costituisse parte civile nel processo contro i persecutori dell’imprenditore. Mozione accolta. L’auspicio condiviso è che domani sera la città di Nicotera mostri senza tentennamenti da che parte sta, abbattendo i muri di omertà e paura, condannando i crimini dei mafiosi e schierandosi dalla parte di Zappia.
L’evento è stato fortemente voluto dalla Kreonte che ha ritenuto doveroso mostrare immediata vicinanza a Carmine Zappia, un uomo vessato da due uomini del clan Mancuso. Ridotto sul lastrico, moralmente distrutto, l’imprenditore ha trovato il coraggio di raccontare tutto alle Forze dell’ordine. La città, all’indomani dell’arresto del boss Antonio Mancuso e di Alfonso Cicerone, e con la conseguente presa d’atto, attraverso gli organi d’informazione, della terribile vicenda che vedeva protagonista Zappia, non ha dato segni di reazione. Ad eccezion fatta dell’associazione Kreonte, il mutismo generale è stato imbarazzante. La politica, l’associazionismo, ed anche la Chiesa locale hanno taciuto. Segnali di vita sono giunti dopo un servizio del Tg3 in cui il prefetto di Vibo Valentia stigmatizzava il silenzio della città di fronte a un imprenditore inabissato dalla criminalità organizzata e adesso circondato dalla solitudine. Giunse, così, una presa di posizione del consiglio comunale che in una civica assise, già indetta per altri argomenti, professò solidarietà a Zappia e, nello stesso tempo, approvò una mozione presentata dal gruppo di minoranza Movivento, guidato da Antonio D’Agostino, nella quale si chiedeva che il Comune si costituisse parte civile nel processo contro i persecutori dell’imprenditore. Mozione accolta. L’auspicio condiviso è che domani sera la città di Nicotera mostri senza tentennamenti da che parte sta, abbattendo i muri di omertà e paura, condannando i crimini dei mafiosi e schierandosi dalla parte di Zappia.
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