venerdì 16 agosto 2019

L'associazione Libera su Carmine Zappia: “vicinanza e gratitudine per Carmine Zappia, e fermo invito a non lasciare soli gli imprenditori coraggiosi che denunciano i loro estorsori”.


Nicotera. Il coordinamento di Libera Vibo Valentia, all’indomani della visita a Nicotera da parte del presidente della Commissione antimafia Nicola Morra, esprime in una nota «la massima solidarietà e vicinanza all’imprenditore di Nicotera, Carmine Zappia, che grazie alla sua denuncia ha premesso ai Carabinieri della Compagnia di Tropea, coordinati dalla Dda di Catanzaro, di arrestare Alfonso Cicerone e Antonio Mancuso, esponenti di spicco dell’omonimo clan». L’associazione antimafia auspica con fermezza che tale vicenda diventi «un esempio di riscatto e coraggio da seguire, un monito contro la rassegnazione perché dimostra che certi nomi non sono poi così impronunciabili e l’arroganza di questi criminali è solo un velo dietro il quale si cela una vigliaccheria senza pari».  Un invito accorato, quello di Libera, di non lasciare soli «quei commercianti ed imprenditori che decidono di rompere il muro del silenzio  nel rivendicare ciò che gli spetta: il diritto al lavoro libero e indipendente da condizionamenti mafiosi ed essere gli unici titolari del risultato della propria attività».
La lotta alla criminalità organizzata la si può vincere, si legge nella nota, «quando la comunità decide da che parte stare, oltre i compromessi e i complici silenzi». Impegno civico, dunque, accanto «al lavoro encomiabile delle Forze dell’ordine e della magistratura, punti di riferimento fondamentali». L’associazione antimafia ribadisce con forza la necessità di «supportare le attività economiche di chi decide di denunciare attraverso un consumo critico e responsabile che possa creare una rivoluzione socio-economica per costruire spazi di economia legale e affermare i principi di una società eticamente orientata». Da questo presupposto Libera ha deciso di estendere a livello regionale la campagna “La libertà non ha pizzo”, che ha come obiettivo quello «di creare una rete solidale tra coloro i quali, commercianti ed imprenditori, hanno deciso di non abbassare la testa davanti alla protervia mafiosa, tra le sue priorità infatti, l’opposizione al racket e all’usura mediante strategie di contrasto fondate su metodi non violenti e sulla tutela del libero esercizio dell’attività di impresa». La difesa del lavoro libero e del diritto di fare impresa è, in una provincia come la nostra, il cuore della lotta alla ‘ndrangheta, affermano i coordinatori di Vibo Valentia. Ed è per questo, aggiungono, «che rivolgiamo un accorato appello alle associazioni di categoria affinché escano dal silenzio, prestando la massima vicinanza, supporto e tutela agli operatori economici e sociali da loro rappresentati, vittime di un fenomeno, quello dell’usura e dell’estorsione, che nel territorio vibonese registra delle percentuali tra le più alte d’Italia, e tutto ciò a dispetto del bassissimo numero di denunce che ci restituiscono l’immagine “illusoria” di un’isola felice».
In tale contesto, precisano gli estensori della nota, «la potenza della parola di chi denuncia diventa dirompente ed assume un valore simbolico di estrema importanza perché dimostra che ribellarsi si può per recuperare la dignità violata e quel senso di umanità calpestata dall’arroganza mafiosa». «Vicinanza e immensa gratitudine per il signor Zappia», chiosano gli scriventi «perché con la sua denuncia permette a tutti noi di essere più liberi e sicuri nel nostro territorio. Un’attestazione di gratitudine che deve provenire anche da parte delle generazioni più giovani, le quali hanno bisogno, in un tempo fatto di slogan e parole vuote, di esempi credibili e storie di resistenza tangibili per rafforzare i propri ideali e continuare a credere nel riscatto di questa terra».

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