Nicotera.
Un
consiglio comunale, quello di ieri, che ha visto seduto tra gli scranni
consiliari anche Carmine Zappia, l’imprenditore al centro della nota vicenda
giudiziaria che ha portato in carcere il boss Antonio Mancuso e Alfonso
Cicerone. Zappia è stato invitato dal sindaco a presiedere la civica assise,
nella giornata di ieri, dopo che l’onda mediatica della notizia ha stanato dal
silenzio sindaco, assessori e consiglieri bipartisan, che, prima di allora
avevano taciuto su questa terribile storia di usura ed estorsione. Giuseppe
Marasco, nel prendere la parola, ha espresso immediatamente vicinanza
all’imprenditore, tentando nel contempo di trovare una valida giustificazione a
quell’involucro di silenzio in cui l’amministrazione si è chiusa. «Non abbiamo
inquadrato subito la situazione- ha detto il sindaco- anche perché non era
chiaro chi fosse la persona in questione». Ma quando, ha sottolineato il primo
cittadino, «io e l’ingegnere D’Agostino, che ci trovavamo a San Ferdinando per
il tavolo tecnico sul mare, abbiamo preso contezza della vicenda abbiamo deciso
si esprimere solidarietà all’imprenditore». L’obiettivo era quello di inserire
nel consiglio indetto per ieri, lo scorso 18 luglio, una mozione di solidarietà
per Zappia, accanto a quella riservata a tamburo battente per Marco Vecchio,
spintonato in via Castello da un pensionato. Tra una standing ovation e
l’altra, rivolte con foga dai consiglieri, il sindaco ha professato il “mea
culpa” per la sua tardiva solidarietà: «la nostra volontà è quella di
schierarci con Carmine Zappia, alcune parole lette sugli organi stampa mi hanno
fatto restare male, perché l’amministrazione non vuole girarsi dall’altra
parte».«Forse- ha detto- non siamo stati molto tempestivi, forse era un
passaggio che andava fatto immediatamente, ma non è stato per ignavia, non
siamo stati dei codardi, semplicemente pensavamo che il passaggio fatto in
consiglio comunale fosse più rilevante». Nella mozione letta dal sindaco, e poi
approvata dall’intero consiglio, vi è anche un’integrazione proposta dal gruppo
consiliare “Cambiavento” e accettata dalla maggioranza e dal consigliere
Antonio Macrì. E cioè: «di recarsi quanto prima ad esprimere personalmente la
propria vicinanza ed apprezzamento a Carmine Zappia e di costituirsi parte
civile nel processo che dovesse essere instaurato schierandosi a fianco della
parte offesa anche in giudizio».
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