Francesco Tripaldi - Enza Dell'Acqua
Nicotera.
«Dai provvedimenti di queste ore a carico di Antonio Mancuso e Alfonso
Cicerone, legati a vario titolo al clan Mancuso, emerge ancora una volta un quadro
estremamente preoccupante». Così Francesco Tripaldi ed Enza Dell’Acqua,
rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione Kreonte. «Chiunque
operi in questo territorio, -proseguono- tanto in ambito economico quanto in
quello dell’associazionismo e del volontariato, parte con un enorme svantaggio.
Il rischio di subire atti estorsivi è elevatissimo, molto vicino al 100
percento. Per questo desideriamo esprimere senza esitazioni la nostra
solidarietà nei confronti delle vittime dei gravi fatti evidenziati in queste
ore dagli inquirenti». Un territorio a rischio di desertificazione, per i
membri del sodalizio che opera a difesa della legalità nel comprensorio
nicoterese: «Si è creata –dichiarano- una situazione decisamente allarmante,
che pone i cittadini di fronte all’impossibilità di vivere nel territorio, se
non a patto di rinunciare ad elementari prerogative. Usufruire degli spazi
pubblici è diventato estremamente difficile. Per anni anche i semplici
festeggiamenti natalizi o di Carnevale sono stati un momento in cui molti hanno
corso gravi pericoli, spesso senza incontrare un’adeguata risposta
istituzionale. Che ora pare esserci, e molto decisa. Passeggiare di sera anche
attualmente non è un comportamento del tutto esente da rischi. E’ evidente che
la criminalità ha conquistato anche una leadership culturale, tra i più giovani
soprattutto. Bisogna avere il coraggio
di riprogettare un futuro diverso: «Il combinato disposto –sottolineano
dall’associazione Kreonte- dell’assenza di un progetto politico serio per il
meridione e di una risposta giudiziaria all’altezza, almeno sino ad oggi, ha
creato un autentico vuoto che va colmato con idee concrete. La pedagogia
antimafia va accompagnata con un sostegno serio ed individuale alle iniziative
dei tanti liberi cittadini che possono tornare a ricostruire Nicotera nel suo antico splendore, civile oltre che paesaggistico».
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