Nicotera. Le sanzioni effettuate per la violazione del Codice della strada
porterebbero il Comune ad incamerare, per l’anno 2018, qualcosa come 180 mila
euro. Infatti, ai 50mila euro incassati dall’ente nell’immediatezza delle
sanzioni emesse, senza, cioè, ricorrere alla riscossione coatta, si deve
aggiungere una cifra pari a 142.829 euro che è la somma, compilata dall’Agenzia
delle Entrate, relativa alle multe non riscosse, e il cui ruolo è stato reso
esecutivo. Secondo le stime dell’ufficio ragioneria, con l’intervento di
Equitalia, almeno l’80% di questi soldi dovrebbe giungere nelle casse del
Comune in tempi brevi. Soldi di grande utilità per l’ente. E benchè siano
vincolati a dei precisi scopi, in genere collegati alla messa in sicurezza
delle strade cittadine, l’Ente può disporne, in parte, a proprio piacimento, a
patto di specificarlo in una precisa delibera di Giunta, la quale, però, non è
ancora comparsa nell’albo pretorio del Comune. Normalmente tali fondi vengono
usati per la segnaletica stradale o per la riparazione delle strade. Ma non
sempre è così. La legge in materia consente che il 50% di tale proventi possa
essere liberamente speso dall’ente, la rimanenza è invece vincolata a determinati
usi. Il sito dell’Automobile Club d’Italia spiega con dovizia di particolari
quale debba essere la loro destinazione: «interventi di
sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di
manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente, ma anche altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, alla
manutenzione delle strade di proprietà dell’Ente, incluse installazione,
ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere e sistemazione
del manto stradale; corsi didattici finalizzati all’educazione stradale nelle
scuole di ogni ordine e grado». In attesa di poter prendere visione della
delibera di Giunta che spiegherà come il Comune intende spendere tale denaro,
occorre sottolineare che vi sono punti di Nicotera e frazioni che necessitano
immediatamente di interventi strutturali, per la sicurezza delle persone. Ad
esempio, vi sono aree completamente sguarnite di protezione, come la sottile
bretella che collega via La Corte a via Filippella; non si può non citare il
quartiere Vasia. la strada da cui si accede è un attentato ai femori di chi
prova ad avventurarvisi, essendo in discesa e incredibilmente vischiosa. Vi
sono, inoltre, punti privi di strisce segnaletiche, come nella biforcazione tra
via La Corte e via Luigi Razza, e punti in cui le strisce non avrebbero mai
dovuto mai esserci, come le basole in granito della storica piazza Garibaldi,
sulle quali, disgraziatamente sono stati apposti i segnali dei parcheggi, manco
si trattasse del parcheggio di un supermercato.
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