martedì 12 novembre 2019

IL professore Pasquale Barbalace smentisce categoricamente quanto affermato da Montuoro: “Non ho mai detto che la Loscrì ha chiesto del denaro al sindaco Franco Pagano".


Nicotera.  La querelle Montuoro/Loscrì, in merito alla Dieta Mediterranea, si arricchisce di un nuovo capitolo. Un capitolo scritto e firmato da uno storico autorevole che ha seguito con i propri occhi gli studi di Ancel Keys in quel lontano 1957. Il suo nome è Pasquale Barbalace, studioso che ha dato e dà lustro alla città di Nicotera con i suoi studi rigorosi e documentati, che mai avrebbe immaginato di essere trascinato dentro una polemica durissima tra Maria Loscrì, presidente del Club Unesco di Vibo Valentia, e Antonio Montuoro presidente dell’Accademia della Dieta Mediterranea. Breve riassunto delle puntate precedenti: il presidente dell’Accademia per “smentire” la sua avversaria, avrebbe rielaborato a proprio piacimento le parole del professore Pasquale Barbalace, il quale, tirato in causa suo malgrado, misconosce categoricamente quanto affermato dal Montuoro. Punto del contendere della polemica che imperversa da giorni su Facebook è se la Dieta Mediterranea appartenga a Nicotera oppure no. La Loscrì, pur non negando gli inizi degli studi, da parte di Keys e del suo team, a Nicotera, amplia lo spettro di competenza e appartenenza della Dieta Mediterranea ad altri ambiti del territorio. Ma l’affermazione della Loscrì che ha fatto infuriare Montuoro sarebbe stata quella secondo la quale “nel 2014 al comune di Nicotera non avevano ancora ben chiara l’idea e la visione che la dieta mediterranea fosse diventata patrimonio mondiale”. Per confutare la tesi della Loscrì, il presidente dell’Accademia ha interpellato il professore Barbalace, dichiarando che lo stesso avrebbe detto cose di una certa gravità sulla Loscrì, e cioè, che durante quella famosa trasferta nella città medmea, nel 2014,  la presidente Club Unesco chiese al professore (allora presidente dell’Osservatorio sulla Dieta Mediterranea) di essere accompagnata al Comune, dove lo storico la presentò all’allora sindaco Franco Pagano. Testualmente riportiamo quanto, secondo Montuoro, Barbalace gli avrebbe riferito: «Rimasi sorpreso quando la Loscrì, invece di parlare dell’idea progetto prospettata in precedenza, chiese al sindaco un contributo economico, cosa che il sindaco non intese dare, interrompendosi così il rapporto sul nascere». Ma queste parole sono categoricamente smentite dal diretto interessato: «Sono fuori sede- scrive lo studioso nicoterese in una nota- e da parte di alcuni amici mi è stato riferito che circola insistentemente il mio nome su Facebook, in merito a delle dichiarazioni ch io avrei rilasciato ad Antonio Montuoro. Ho il dovere- prosegue Barbalace- di fare una precisazione utile per una polemica inutile: la scorsa settimana venne Montuoro da me informandomi che la Loscri in un convegno avrebbe negato la storia degli esordi della dieta mediterranea: intanto nessuno può cancellare la storia; se ciò che ha affermato la Loscrì è vero, allora ha commesso un errore; tuttavia, la cosa mi sorprende perchè io ho conosciuto la signora in presenza di un gruppo di giovani laureati che collaboravano con me; di seguito ci recammo dal sindaco- rammenta Barbalace- a lui essa espose le linee essenziali del suo progetto chiedendo un “contributo”, ma il sindaco la interruppe dicendo che il Comune aveva il suo progetto. Tengo a precisare- chiarisce il professore- che il termine “contributo”, per chi non vuole arzigogolare, non significa per forza un contributo in denaro (come ha scritto Montuoro) ma ha un significato di condivisione, solidarietà, patrocinio, ma anche l’invito di fare un cammino insieme, per raggiungere alcuni scopi, cosa che, in seguito, venne accolta dal sindaco: infatti richiamò la Loscri, e firmarono un protocollo di intesa. Io- aggiunge lo storico- conosco la signora Loscrì come persona capace, attiva,  che con tenacia porta avanti il suo lavoro, e non mi sarei mai permesso, per mia formazione e cultura, di infangare persone e istituzioni. Non so perché Montuoro abbia voluto dare un significato venale a queste parole- si domanda Barbalace- in quanto esistono tanti significati di contributo. E infatti alla fine il “contributo” richiesto c’è stato: il protocollo d’intesa sottoscritto pochi mesi dopo».

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