Nicotera.
Le
cose, sul piano della raccolta rifiuti e della pulizia del paese, vanno di male
in peggio. La città si presenta sporca e priva di decoro. Rifiuti d’ogni genere
si ammassano ai bordi delle strade; a rendere più indecoroso lo scenario sono i
cespugli di vegetazione selvaggia, che crescono incontrollati un po’ dappertutto.
La raccolta dei sacchetti della spazzatura agli angoli delle vie non sempre
avviene con puntualità, e questo aggrava la situazione. Che qualcosa non
funzionasse nella gestione dei rifiuti, era ormai chiaro da tempo, ma adesso il
disservizio assume forme assai invadenti. Così come è chiaro che le tante
diffide indirizzate dal Comune alla Mea srl (la ditta detentrice dell’appalto
dallo scorso anno) sono cadute nel vuoto. I vari avvisi dell’ente, le minacce
di rescissione del contratto da parte del sindaco non hanno avuto l’effetto
sperato in quanto la Mea continua a fare orecchie da mercante e a tirare
dritto. L’unico provvedimento che finora ha assunto è stato quello di
riassumere due operai dei quattro licenziati ai primi di settembre, alla fine
del periodo estivo, quando, cioè, si rendeva necessario il cosiddetto
“rafforzamento estivo”. Una misura che però non è servita a un granchè visti i
risultati, mentre l’inizio della raccolta differenziata viene rimandata di
volta in volta, perché c’è sempre qualcosa che non va, il solito appiglio
burocratico che fa saltare ogni data di inizio. Eppure, la tematica è sempre
stata in pole position nei punti in discussione dei pochi consigli comunali indetti
dall’amministrazione. All’inizio, a
chiedere la diffida, era stato il gruppo di opposizione “Movivento”, capitanato
da Antonio D’Agostino (mozione per altro accettata dalla maggioranza). Ora a
scalciare è anche Pino Marasco. Il sindaco, poco più di venti giorni fa, si era
detto «fortemente scontento della ditta e della qualità dei servizi erogati»,
tanto da rendere noto di averle già indirizzato una «serie di sanzioni per la
palese violazione delle regole contrattuali». Ma, a quanto pare, a nulla è
valsa nemmeno la dura presa di posizione per cui, data la refrattarietà della
Mea ad adeguarsi alle regole, l’esecutivo stava valutando la necessità della
rescissione in danni del contratto. Nei progetti del sindaco c’è l’esperimento
di una nuova gara d’appalto, stralciando, però, il capitolato della pulizia
delle strade e il taglio della
vegetazione selvaggia. Per Marasco sezionare l’appalto può essere utile
a risolvere l’annoso problema, alleggerendo di fatto la Mea di un’eccedenza di
lavoro, e individuando nuovi affidatari per le mansioni in questione. In questa
situazione di stallo, gruppi di cittadini si sono adoperati per pulire alcune
strade del paese e per decesplugliare molti punti del cimitero. Volenterosi,
tra i quali vi erano anche due assessori dell’esecutivo, che di fatto svolgono
un lavoro che spetterebbe alla Mea, pagata dall’ente, ma alleggerita così dei
suoi compiti contrattuali. L’auspicio è che la Mea non si abitui troppo alla
bontà dei nicoteresi, e che gli assessori volontari la smettano di renderle la
vita più facile, ma che, anzi, la obblighino ad onorare il suo dovere.
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