martedì 5 novembre 2019

Paese sporco, rifiuti e vegetazione selvaggia.





Nicotera. Le cose, sul piano della raccolta rifiuti e della pulizia del paese, vanno di male in peggio. La città si presenta sporca e priva di decoro. Rifiuti d’ogni genere si ammassano ai bordi delle strade; a rendere più indecoroso lo scenario sono i cespugli di vegetazione selvaggia, che crescono incontrollati un po’ dappertutto. La raccolta dei sacchetti della spazzatura agli angoli delle vie non sempre avviene con puntualità, e questo aggrava la situazione. Che qualcosa non funzionasse nella gestione dei rifiuti, era ormai chiaro da tempo, ma adesso il disservizio assume forme assai invadenti. Così come è chiaro che le tante diffide indirizzate dal Comune alla Mea srl (la ditta detentrice dell’appalto dallo scorso anno) sono cadute nel vuoto. I vari avvisi dell’ente, le minacce di rescissione del contratto da parte del sindaco non hanno avuto l’effetto sperato in quanto la Mea continua a fare orecchie da mercante e a tirare dritto. L’unico provvedimento che finora ha assunto è stato quello di riassumere due operai dei quattro licenziati ai primi di settembre, alla fine del periodo estivo, quando, cioè, si rendeva necessario il cosiddetto “rafforzamento estivo”. Una misura che però non è servita a un granchè visti i risultati, mentre l’inizio della raccolta differenziata viene rimandata di volta in volta, perché c’è sempre qualcosa che non va, il solito appiglio burocratico che fa saltare ogni data di inizio. Eppure, la tematica è sempre stata in pole position nei punti in discussione dei pochi consigli comunali indetti dall’amministrazione.  All’inizio, a chiedere la diffida, era stato il gruppo di opposizione “Movivento”, capitanato da Antonio D’Agostino (mozione per altro accettata dalla maggioranza). Ora a scalciare è anche Pino Marasco. Il sindaco, poco più di venti giorni fa, si era detto «fortemente scontento della ditta e della qualità dei servizi erogati», tanto da rendere noto di averle già indirizzato una «serie di sanzioni per la palese violazione delle regole contrattuali». Ma, a quanto pare, a nulla è valsa nemmeno la dura presa di posizione per cui, data la refrattarietà della Mea ad adeguarsi alle regole, l’esecutivo stava valutando la necessità della rescissione in danni del contratto. Nei progetti del sindaco c’è l’esperimento di una nuova gara d’appalto, stralciando, però, il capitolato della pulizia delle strade e il taglio della  vegetazione selvaggia. Per Marasco sezionare l’appalto può essere utile a risolvere l’annoso problema, alleggerendo di fatto la Mea di un’eccedenza di lavoro, e individuando nuovi affidatari per le mansioni in questione. In questa situazione di stallo, gruppi di cittadini si sono adoperati per pulire alcune strade del paese e per decesplugliare molti punti del cimitero. Volenterosi, tra i quali vi erano anche due assessori dell’esecutivo, che di fatto svolgono un lavoro che spetterebbe alla Mea, pagata dall’ente, ma alleggerita così dei suoi compiti contrattuali. L’auspicio è che la Mea non si abitui troppo alla bontà dei nicoteresi, e che gli assessori volontari la smettano di renderle la vita più facile, ma che, anzi, la obblighino ad onorare il suo dovere.

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