martedì 5 novembre 2019

Realizzazione nuovo pozzo idrico: opera inutile che non aiuta a sganciarsi dalla Sorical.


Nicotera. Tra le opere pubbliche che l’esecutivo vanta di aver messo a segno c’è la trivellazione di un pozzo idrico in località Santa Barbara. A dire il vero,  l’esecutivo Marasco e il gruppo consiliare “Movivento” si contendono la realizzazione dell’opera. Il Movimento 14 luglio, che ha trovato la sua espressione politica nella minoranza guidata da Antonio D’Agostino, non ha mai fatto mistero del suo obiettivo principale: sganciare il Comune dalla Sorical che, come com’è noto, attraverso l’impianto Medma serve la frazione Marina, parte di Nicotera superiore e la frazione Preitoni. Anche il sindaco Pino Marasco, dal canto suo, ha più volte dichiarato che il territorio nicoterese «ha acqua per sé e per gli altri e non si capisce perché debba acquistarla dalla Sorical». Su questo punto, dunque, (come su molti altri) Marasco e D’Agostino convergono. La trivellazione del pozzo di Santa Barbara dovrebbe essere il primo di una serie di step che porterebbe il Comune a dare il tanto agognato ben servito alla Società per la gestione dell’acqua in Calabria. Accolta dunque con soddisfazione bipartisan la notizia della conclusione dei lavori (costati 12.500 euro a cui si devono aggiungere tutta una serie di spese accessorie). Adesso, però, ci sono due notizie. Una buona e una cattiva. La buona è che l’acqua dovrebbe essere conforme ai parametri stabiliti dalla legge; la cattiva è che il nuovo pozzo di acqua ne emunge ben poco, solo dai 2 ai 3 litri al secondo. Una quantità davvero irrisoria, specie per una frazione come la Marina che fa un uso di acqua davvero esponenziale. Non è vero, infatti, come scritto dal sindaco qualche giorno fa, che la frazione marittima soffre di «penuria idrica», e che «il pozzo servirà a sopperire tale carenza». Chi ha seguito le vicende dell’acqua in Marina sa bene che il problema principale (poi risolto) era il manganese, e non certo la quantità d’acqua che giungeva nelle case. Anzi, l’approvvigionamento idrico è sempre stato più che abbondante, tanto che si è dovuto ricorrere ad una valvola per la riduzione della pressione. Durante il periodo commissariale, la Terna ha voluto vederci chiaro sulla questione dell’eccessivo uso di acqua in Marina. Ciò che è emerso è che nei mesi invernali la Sorical erogava 16 litri d’acqua al secondo. A partire dal mese di maggio, la frazione ne richiedeva dai 26 ai 30 al secondo. Un uso decisamente eccessivo che non si spiegava esclusivamente con l’aumento  della popolazione per via delle presenze turistiche. E infatti, grazie alle operazioni interforce svolte congiuntamente dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, nel solo 2017 sono stati scoperti decine di allacci abusi alla rete idrica comunale. Il sistema era ben congegnato: si bypassava il contatore comunale, ci si collegava alla rete pubblica, eludendo così il pagamento dovuto in base al reale consumo effettuato. Ad essere beccati gestori di lidi, ma anche privati, in genere agricoltori che irroravano i loro campi senza versare un soldo nelle casse del Comune. Denunce ne furono notificate come se piovesse, e in tanti, temendo di essere scoperti, si presentavano spontaneamente al municipio per regolarizzare la propria posizione. Non certo di un nuovo pozzo, dunque, aveva necessità la frazione Marina, ma del semplice rispetto delle regole, dopo aver giustamente battagliato per l’acqua pulita; né il Comune aveva bisogno di realizzare un’opera del tutto inutile, specie in un momento economico dell’ente assai delicato. Il nuovo pozzo non riesce a fornire nemmeno un terzo del fabbisogno della Marina (per i mesi invernali); e semmai arrivasse a 4 litri al secondo, gli altri due terzi li deve continuare ad erogare la Sorical. In parole semplici, tutto questo si chiama spreco di denaro pubblico.

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