venerdì 22 gennaio 2016

Il villaggio Valtur. Novità all'orizzonte.




Nicotera. Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino Franco Pagano, il villaggio Valtur, che ha chiuso i battenti nel 2010, potrebbe riaprire, all’incirca, nel 2017. Parrebbe che una società anglo-greca abbia intenzione di rilevare la struttura di proprietà della Pirelli Re, che a sua volta l’aveva acquistata dalla Valtur alla fine del 2005- insieme ad altri tre villaggi- per un totale di 106 milioni di euro. Gli imprenditori hanno incontrato, alcune settimane fa, il sindaco di Nicotera, in quanto rappresentante del territorio, per chiedere delle precise garanzie in merito alla balneabilità del mare e allo smaltimento dei rifiuti, e chiedere altresì di facilitare il percorso di tutte le pastoie burocratiche che in genere incombono su un’operazione di così ampia portata. 
Se l’iniziativa dovesse andare in porto sarebbe un’ottima opportunità di ripresa per il territorio, ma anche l’occasione buona per l’amministrazione di guardare in faccia i problemi reali che attanagliano Nicotera Marina e, nella fattispecie, l’area dove adesso sorge quella che è stata la Valtur. Solo due giorni fa abbiamo messo in evidenza, proprio sulle pagine di questo giornale, il fiume di fogna che risale da un tombino, invadendo la strada e la campagna, nei pressi del villaggio Tam Tam. Scene così non fanno bene al turismo, al territorio e alla semplice decenza. E ciò che i potenziali acquirenti chiedono sono proprio delle precise garanzie in merito alla depurazione, oltre che alla tutela dell’ambiente.
Il villaggio Valtur di Nicotera Marina ha messo in evidenza la vocazione turistica del territorio. Da quando fu aperto l’economia nicoterese cominciò a fiorire. Si segnalò un calo della disoccupazione perché la struttura assorbì molta manodopera, nei vari settori di competenza. La sua chiusura segnò una debacle per l’intera area. Molti padri di famiglia rimasero a spasso e cercarono nella difficile attività della pesca una via di sostentamento.
Fu costruita negli anni Settanta con i fondi Insud, una società di promozione e sviluppo di imprese turistiche. Un altro villaggio ricettivo simile sarebbe dovuto sorgere nei pressi di località “Calamaci”, zona favolosa dalla vista mozzafiato, ma questa struttura gemella non vide mai la luce.
La Valtur ha una superficie di 143.000 mp e una capacità ricettiva di 290 alloggi. Nei periodi di maggiore affluenza ospitava fino a mille e cento persone. Ha avuto gestione alterne, compreso il Club Mediterranèe. La società francese ad un certo punto dismise la gestione, benché la struttura fosse attiva sei mesi l’anno.  Sembra che batté la ritirata a causa di problematiche interne (pressioni mafiose, ma anche i continui furti perpetrati, pare, dal personale). Ma non è escluso che la società francese lasciò la gestione anche  per problemi di natura ambientale, che già all’epoca cominciavano a funestare le bellezze naturalistiche del posto.
La Valtur chiuse definitivamente nel 2010. Lasciando dietro di sé disoccupazione e segnando l’inizio della parabola discendente per l’economia turistica del territorio. Le sue condizioni sono adesso fatiscenti, come mostrano le foto che qui proponiamo. L’interno è spettrale; teatro desolante che ha ospitato a suo tempo migliaia di turisti in cerca di divertimento e contatto con la natura. La speranza è che la struttura ritorni all’antico splendore.

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