Nicotera.
La chiusura degli uffici postali nella frazione Marina non è affatto stata un’operazione
indolore: tanti i disagi vissuti dall’utenza che per usufruire del servizio
deve ora recarsi presso gli sportelli di Nicotera superiore.
Secondo quanto emerso
in un primo momento, la chiusura dell’ufficio sarebbe stata determinata da un provvedimento dell’Asp di Vibo Valentia che,
previo sopralluogo, ne avrebbe dichiarato la non idoneità dei locali . Il
sindaco Franco Pagano non ha preso bene la disposizione, tant’è vero che ha
deciso di dare mandato agli avvocati dell’ente di impugnare il provvedimento.
Nella delibera in cui il primo cittadino annuncia l’atto legale si precisa che
gli uffici postali in Marina sono stati chiusi in quanto “l’Asp non ha
dichiarato gli stessi idonei dal punto di vista igienico-sanitario”.
Per far luce su una
questione, che continua a far parlare di sé, abbiamo intervistato Cesare Pasqua,
Dirigente del Dipartimento Igiene pubblica dell’Asp di Vibo.
-Dottor
Pasqua, come stanno realmente le cose?
«I sindacati dei
lavoratori delle Poste Italiane hanno presentato un esposto con il quale
lamentavano le condizioni dei lavoratori. Condizioni non adeguate ma
soprattutto pericolose per i lavoratori stessi. L’asp ha pazientato per 20
giorni dopodiché ha preceduto ad effettuare dei sopralluoghi, non solo a
Nicotera Marina, ma anche a Nicotera centro e Tropea. Ed è stato riscontrato
che quei locali non rispettavano i requisiti del decreto legislativo 81 (legge
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro). Si è provveduto pertanto a fare delle
prescrizioni all’ente Poste al fine di migliorare la qualità degli ambienti di
lavoro di quegli uffici».
-Le
motivazioni non sono dunque collegate a ragioni igienico-sanitarie?
«Vaneggia il sindaco
quando parla di violazioni in termini di igiene. Vaneggia altresì quando
spontaneamente e senza arbitrio alcuno lancia invettive contro l’Azienda
Sanitaria locale che, a suo dire, avrebbe provveduto ad emanare ordinanza di
chiusura nei confronti dell’ente Poste».
-Quale
è stato quindi il ruolo dell’Asp in questa spiacevole e non chiara vicenda?
«L’Asp non ha mai, con
nessun atto, provveduto ad emanare la suddetta ordinanza, ma si è solo
preoccupata di fare delle prescrizioni con la sola finalità di rendere più
adeguati e più vivibili gli ambienti di lavoro. Se invece l’ente Poste ha
ritenuto, con modalità diverse, di provvedere alla chiusura è un problema che
non riguarda l’Asp, bensì Poste Italiane, che a questo punto diventa unico
interlocutore dell’amministrazione comunale».
-Perciò
la compagine amministrativa dovrebbe dirottare altrove le sue azioni legali.
«E’ il caso di
richiamare il sindaco al senso di responsabilità, atteso che lo stesso
amministratore deve essere rispettoso delle norme vigenti, e soprattutto,
preoccuparsi della salute della gente che lavora. Farebbe bene Pagano prima di
piagnucolare sui guasti atavici del comune di Nicotera a documentarsi
adeguatamente sulle faccende che lo riguardano senza lanciare invettive contro
l’Asp, che rappresento, con la sola finalità di creare malesseri e fomentare
conflitti».
-Su
questo punto può essere più esplicito?
«Appare ovvio il
perdurare di un atteggiamento (vedi, sempre a Nicotera, campo sportivo, mensa
scolastica e, adesso, la questione Poste) che non fa altro che costringermi ad
investire di tale problematica Sua Eccellenza il Prefetto, senza escludere il Questore.
Ai quali verrà sottoposta la situazione in atto, ovvero che il sindaco di
Nicotera, con questi continui comunicati mediatici, intenderebbe spingermi a
non fare correttamente il mio lavoro, atteso che io sono organo di vigilanza e
continuerò con la stessa determinazione a vigilare senza farmi intimorire da
chicchessia. Mi auguro che il primo cittadino di Nicotera badi bene a svolgere
correttamente la propria azione amministrativa della quale non voglio occuparmi
perché non mi compete».
-In
conclusione, cosa vuole aggiungere?
«Con quanto dichiarato
ritengo la vicenda chiusa e spero che il sindaco abbia il pudore di fare
altrettanto e che si attivi per risolvere le problematiche che investono la
comunità alla quale mi onoro di appartenere, perché in questo posto sono nato
(Nicotera, ndr) e sono
particolarmente legato. Volevo aggiungere che comunque l’Asp rimane a
disposizione per un confronto pubblico
in un eventuale consiglio comunale ad hoc».
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