sabato 18 giugno 2016

Ci risiamo: torna l'incubo mare sporco.



Nicotera. Le foto che corredano questo articolo sono state scattate nel primo pomeriggio di ieri. Mostrano, in modo impietoso, la qualità delle acque del mare alla Marina di Nicotera. In questi primi giorni di anticipo d’estate, al netto delle giornate più ventose o fredde, il mare nicoterese ha alternato momenti in cui appariva cristallino, ed altri in cui era decisamente sporco. Sembra di vivere, non senza preoccupazione, un dejà vu, perché è ancora forte il ricordo di come la scorsa estate è cominciato l’incubo mare sporco. Nel mese di giugno si alternavano giorni si e giorni no, ma a dire il vero erano molti di più i giorni no. Nello specifico, proprio come accade quest’anno, il mare tendeva ad imbrattarsi ad un orario fatidico: all’incirca dalle undici in poi. Oltre quell’orario lo specchio d’acqua nicoterese diventa una latrina. Farsi il bagno è altamente sconsigliato. Nel mese di luglio dello scorso anno poi si è vissuta l’apoteosi dell’inquinamento: abbonamenti agli ombrelloni disdetti, case lasciate a metà vacanza da turisti infuriati, e grande sconquasso e amarezza difficili da dimenticare. Le conseguenze della tremenda estate 2015 si stanno ripercuotendo anche adesso. L’onda lunga dello sdegno è ancora viva e lascia uno strascico di effetti come l’eco di un boato che rimbalza nell’aria. Molte persone, infatti, hanno deciso di non trascorrere più le loro vacanze a Nicotera Marina: molti hanno messo in vendita la casa per le vacanze, altri ancora optano per altri lidi. Inutile dire che le perdite economiche per i gestori dei lidi, ma anche per l’intera vita commerciale nicoterese, ne ha risentito e continua a risentirne. Ed è proprio per questo che il mare imbrattato apre le porte alla preoccupazione. Alla paura che possa presentarsi nello stesso stato pietoso dello scorso anno.
Ma c’è di più. Le attuali e incerte condizioni del mare inducono a delle considerazioni di più ampia portata. E cioè: nonostante le gravi condizioni in cui versava  lo scorso anno, con tutta la sua cornice di malumore, anzi, ira funesta dei bagnanti; nonostante il gran clamore mediatico; la scesa in campo della politica; i fiumi di parole scritte e dette in difesa del mare e del diritto basilare dei cittadini di immergersi nelle acque senza rischiare di contrarre un’infezione; nonostante la presa di posizione dell’amministrazione che lo scorso gennaio promosse un convegno in cui parteciparono esponenti del mondo politico e scientifico, nella fattispecie qualche dirigente Arpacal. Nonostante tutto questo, ci risiamo. Le condizioni del mare non si presentano buone se non ad orari molto circoscritti. E la domanda principale è: perchè non è possibile individuare le cause di questo sfacelo che porterà alla rovina quel poco di turismo che Nicotera tenta di difendere? Perché non si mette in campo una capillare operazione di controllo, da parte degli organismi preposti, per capire cosa genera questo stato di cose? E perché, soprattutto, il sindaco di Nicotera non si fa promotore di una battaglia in difesa del mare e del turismo nicoterese ? Evidentemente una denuncia per disastro ambientale contro ignoti non basta e non può bastare nemmeno un convegno.

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