sabato 4 giugno 2016

Nicotera Marina: strade bombardate.





Nicotera. Delle strade del Vibonese, gravemente accidentate da buche che paiono crateri, sono piene le cronache. Un territorio, questo, dai percorsi, sia costieri che dell’entroterra, segnati da vistose criticità.
Sfasciare l’automobile, se accidentalmente si dovesse prendere in pieno uno di questi squarci sull’asfalto è, tutto sommato, il male minore. Non è infatti esagerato asserire che queste buche possono diventare dei veri e propri attentati alla vita degli automobilisti, e più precisamente di chi vi transita in moto. E’ il caso della strada che conduce nella frazione Marina. Un percorso che si snoda subito dopo contrada Papatolo e che quindi attraversa il centro abitato della nota località turistica. La carreggiata è lastricata da vere e proprie lacerazioni che le piogge battenti hanno reso sempre più larghe e profonde. Convivere con queste criticità non è semplice per i residenti che devono percorrere ogni giorno la strada zigzagando, come se si stesse effettuando una gimkana. Ma probabilmente i rischi maggiori li corrono i motociclisti, in quanto perdere l’equilibrio su due ruote è più semplice. Lo squarcio più esteso si trova sul lato sinistro della carreggiata, l’altro sulla destra.
Chi effettua quel percorso abitualmente ormai sa dove si trova e la manovra da fare per evitare di finirci dentro. La cosa si fa più complicata quando ad imbattersi in una criticità del genere è un turista, o qualcuno che non conosce queste strade bombardate e le insidie che inaspettatamente presentano.
In questo sfacelo, sullo sfondo di un paese che sogna di avere un suo posto al sole nell’industria del turismo, desta tristezza la rassegnazione e l’incapacità dei cittadini a ribellarsi a uno stato di cose disagevole. Tutto pare normale. Gli squarci sull’asfalto sono la regola, l’acqua che sgorga marrone dai rubinetti è ormai cosa ovvia, i disservizi che non trovano soluzione un qualcosa con cui ci si è abituati a convivere. La gente sembra aver perso la capacità di indignarsi di fronte alle criticità. Le vede, ci si imbatte, al limite le schiva. E tutto finisce in un’alzata di spalle, segno di una società apatica e non più consapevole dei propri diritti. In Marina, infatti, le proteste dei cittadini si sono spesso scontrate con i silenzi e le porte chiuse delle istituzioni. A combattere sono rimasti in pochi, gli altri impiegano le loro energie ad evitare di finire con la propria automobile dentro una buca o ad approvvigionare la propria casa con decine di casse d’acqua, assiduamente acquistata al supermercato.

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