Nicotera.
E’
bastata una giornata di pioggia e il tanto atteso palazzetto dello sport ha
mostrato grossi segni di criticità. L’acqua ha circondato la struttura, creando
un lago melmoso, mentre il perimetro del palazzetto, formato quasi per intero
dal terreno di sbancamento ancora presente in loco dal giorno dell’inizio dei
lavori, ha formato cumuli di fanghiglia. Dalla terra bruna sbucano fuori dei
tubi, segno che qualcosa deve essere
ancora sistemata. I canali di scolo attendono di essere ultimati. E non è
azzardato dedurre che proprio la mancanza di adeguati canali di raccolta
dell’acqua piovana abbia causato la criticità in oggetto. Il problema, pare,
sia anche da attribuire alla mancata rifinitura della pavimentazione esterna,
d’altro canto l’opera non è ancora stata consegnata, e tra i vari step che
porteranno alla sua ultimazione vi è anche la fase di collaudo. Non è ancora
ben chiaro quando la struttura possa essere ultimata, ma tutto farebbe pensare
che ci sia ancora da attendere. Vedere l’opera invasa dalle acque è stato un
colpo al cuore per i tanti sportivi nicoteresi che da una vita attendono di
avere un posto adeguato dove praticare sport come pallavolo e basket. L’idea di
creare un campo polivalente risale al 2010, ed è da attribuire a Sergio
Raimondo. L’attuale vice capo di gabinetto era all’epoca presidente del
comitato provinciale Fipav (federazione italiana pallavolo). La terna
commissariale che guidava il Comune inoltrò la domanda al Ministero
dell’Interno per poter accedere ai fondi Pon, nell’ambito di un progetto
rieducativo, attraverso lo sport, a beneficio dei comuni in cui forte era
l’incidenza della criminalità organizzata. Ad ottenere il finanziamento furono
quattro comuni del vibonese, tra cui Nicotera. La somma complessiva ottenuta
dal comune costiero è pari a 509.000 euro. L’impresa che si è aggiudicata la
gara d’appalto ha offerto un ribasso del 33%, quindi, per la realizzazione
della struttura, sono bastati intorno alle 300.000 euro.
Il Campo polivalente si
erge in mezzo a una cintura di case, nella minuscola frazione Badia, in uno
spazio piuttosto ristretto, quasi angusto, a vederlo pare quasi un enorme fungo
cresciuto in mezzo alle casette ornate di fiori. La sensazione è che una
struttura del genere, destinata tra l’altro ad ospitare sportivi che giungono
in loco a bordo dei pullman, appaia quanto meno in una posizione poco agevole.
Ma questo disagio si può gestire, quel che invece suscita perplessità è il
fatto che una struttura mostri qualche problema prima ancora di nascere. E il
pensiero non può non andare alla famosa riqualificazione del waterfront a
Nicotera Marina, opera che, si ricorderà, è stata posta sotto sequestro dalla
Guardia di Finanzia, mentre tre persone coinvolte nella realizzazione del
waterfront sono state raggiunte da un avviso di garanzia. Tra questi anche il
dirigente dell’ufficio tecnico comunale. Anche per i lavori della frazione
Marina, come per il campo polivalente di Badia, la ditta che si è aggiudicata i
lavori ha proposto un offerta di ribasso del 30%. I sostanziosi ribassi hanno
portato le ditte offerenti a stracciare la concorrenza. Ma non è ancora chiaro
quale sia il vantaggio per l’ente a fronte di ribassi così notevoli.
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