Nicotera.
Ancora
problemi sul fronte dell’approvvigionamento idrico nella cittadina costiera. Il
7 novembre l’Asp ha pubblicato degli esami che hanno evidenziato una criticità
inerente questa volta la fontanella pubblica sita nella centralissima via Santa
Croce. Le analisi del campione prelevato hanno evidenziato che l’acqua non è
conforme, in quanto è stata rilevata la presenza di batteri coliformi.
Immediata la presa di posizione della commissaria prefettizia Lucia Iannuzzi,
attualmente alla guida di palazzo Convento, che ha emesso una ordinanza di non
potabilità, predisponendo la chiusura della fontanella in questione. Presenze
di batteri coliformi sono state riscontrate anche in altre fontane pubbliche del
territorio nicoterese, nella fattispecie in località cimitero, in corso Cavour
e vicino alla chiesa di Comerconi. Valori, tuttavia, che rientrano nei limiti
del range di conformità. Ciò che invece non si può dire della fontanella di
Santa Croce. L’acqua che la approvvigiona giunge da circuiti comunali, e non,
come nel caso di Nicotera Marina, dall’acquedotto Medma. Non è dunque gestita
dalla Sorical. Il vasto territorio comunale nicoterese viene approvvigionato
solo in parte dall’acquedotto, l’altra metà è servita da serbatoi comunali. Val
la pena di sottolineare che il territorio nicoterese è ricchissimo di acqua.
Sono decine le fontanelle pubbliche dalla quali, da secoli, fluisce il prezioso
liquido. Comerconi, fino a due decenni fa, era dotata di una fontana
utilizzata da una vasta porzione della cittadinanza, tanto era considerata
salubre e cristallina. Ma poi dei manifesti affissi nei pressi delle secolari
fonti misero fine all’abitudine di centinaia di cittadini: gli esiti degli
esami effettuati dall’Azienda sanitaria locale evidenziarono che l’acqua non
era più adatta al consumo umano. E così da allora ettolitri d’acqua sgorgano
inutilizzati imbevendo il terreno e finendo sottoterra, perdendosi nell’incuria
e nel disinteresse. Un patrimonio idrico come quello nicoterese è diventato un
vuoto a perdere. Nessuno si è mai interessato di questa enorme ricchezza, della
sua custodia, della sua salubrità, del suo valore potenziale. L’indifferenza e
la totale mancanza di etica ambientale ha investito tutti i livelli della
pubblica amministrazione. E sono ora i cittadini, le nuovissime generazioni a
cogliere i frutti dell’incuria. A pagare le conseguenza peggiori è forse stata
la frazione Marina. Qui le enormi criticità vissute dalla cittadinanza non
hanno fatto che inasprire un disagio e un malcontento sempre più palpabile
quanto legittimo. Un problema riconducibile a una duplice causa: le condizioni
dell’acquedotto Medma e lo stato di fatiscenza delle condotte idriche comunali.
La Sorical per risolvere la criticità ha investito una somma di 700 mila euro
per l’ammodernamento dell’acquedotto. Qui sono stati apposti degli enormi
impianti di filtraggio, il cui compito è quello di filtrare il ferro e il
manganese naturalmente presente in eccedenza nel territorio pianeggiante
contiguo alla Piana, il cui sottosuolo è ricco di ferro e manganese. Ma sarebbe
opportuno intervenire anche sull’impianto idrico e sul serbatoio comunale.
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