Pizzo.
Un
ordigno bellico inesploso, verosimilmente della seconda guerra mondiale, è
stato individuato dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, nello specchio
d’acqua prospiciente la cittadina di Pizzo Calabro, corrispondente in linea
d’aria con località stazione. Del ritrovamento è stata prontamente informata,
dalla stessa Capitaneria, la Prefettura di Vibo Valentia, il 21 novembre.
All’Ufficio territoriale del Governo il Capitano di fregata ha chiesto di “disporre
le necessarie azioni per la rimozione del presunto ordigno residuato bellico
sommerso”. Dal canto suo la Capitaneria si è attrezzata ad emanare le norme
necessarie che, “ai fini della sicurezza della navigazione della salvaguardia della vita umana,
interdicano contemporaneamente, la zona di mare” interessata dalla presenza del
dispositivo bellico. Questo è quanto si legge nell’ordinanza della Capitaneria
che ha dunque predisposto che l’area in questione, dalla data di emissione del
provvedimento in specie fino al giorno della rimozione del residuato, è
soggetta all’interdizione fino ad un raggio di 300 metri. E’ dunque vietato,
nella zona interdetta, navigare, ancorare, o praticare una qualsivoglia
tipologia di attività marittima, pena pesanti sanzioni. Non è specificato
quando interverranno gli artificieri della Marina Militare a far detonare un
ordigno che giace da settant’anni in un tratto di mare ad alta densità
turistica, e che rappresenta un pericolo per le persone e per le cose, come i
tanti residuati del sanguinoso conflitto mondiale ancora nascosti nel nostro
territorio.
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