Nicotera.
Come
anticipato dal Quotidiano due settimane fa, l’acqua che dall’impianto Medma
giunge a Nicotera Marina è conforme ai parametri stabiliti dalla legge. Il
crisma dell’ufficialità alla notizia è stata data ieri mattina dalla stessa
Asp, sul cui sito, sezione “trasparenza acqua”, ha pubblicato gli esiti degli
esami effettuati nel territorio nicoterese. Nella pagina in oggetto si può
vedere che i prelievi sono stati effettuati il 7 novembre, in nove punti corrispondenti
a nove fontane pubbliche. Quattro a Nicotera superiore, due a Comerconi, una in
località cimitero e due a Nicotera Marina. E proprio delle analisi svolte a
nella frazione marittima ci occuperemo in questo articolo. Questo paesino, sul
tema dell’approvvigionamento idrico, ha vissuto in questi ultimi due anni
momenti di grande disagio. L’ordinanza di non potabilità persiste dagli inizi
di ottobre del 2014. L’allora sindaco Franco Pagano vietò l’uso dell’acqua in
seguito a degli esami effettuati dall’Azienda sanitaria locale che ne
certificavano la non potabilità. Era infatti stato riscontrato un eccessivo
livello di manganese, ben al di sopra dei limiti consentiti. Nel maggio
seguente, il comune di Nicotera effettuò, in autotutela, altri esami, tramite
Accredia. Le analisi rivelarono che, oltre al manganese, l’acqua era
contaminata anche dallo pseudomonas, temibile batterio che attenta alla salute
umana. Come se non bastasse, presentava un inquietante color fango, per cui
anche usare la lavatrice o la lavastoviglie diventava complicato. Due anni
difficilissimi per i cittadini di Nicotera Marina che, costituitisi in un
civico comitato, hanno cercato di far sentire le loro ragioni e di reclamare il
sacrosanto diritto di avere un approvvigionamento idrico che non fosse color
caffè, oltre che inquinato da sostanze nocive. Più volte si chiamò in causa la
Sorical, affinchè risolvesse la criticità. Finalmente lo scorso agosto la
società per le risorse idriche calabresi mise mano all’acquedotto Medma, gestito
proprio da tale ente. L’emergenza era piuttosto seria: ad essere colpita dal
problema non era solo Nicotera Marina, ma anche Ricadi, e parte di Tropea.
Insomma, una vasta parte di territorio costiero viveva un disagio senza
precedenti. L’acqua che usciva dall’acquedotto era piena di ferro e manganese,
metalli naturalmente presenti in grande quantità nel sottosuolo della Piana di
Gioia Tauro, ma che, a causa dell’assenza di adeguati impianti di filtraggio,
contaminavano l’acqua che arrivava nelle case dei cittadini. Così, una volta
superata una grave crisi finanziaria, la Sorical grazie al contributo della
Regione Calabria, effettuò dei lavori per un importo di circa 750 mila euro
presso l’acquedotto Medma, che fu dotato di grandi e moderni sistemi di filtraggio.
Dopo le prime fasi di rodaggio, sembrerebbe che ora gli impianti lavorino a
pieno regime. L’acqua che da lì esce per approvvigionare la Marina di Nicotera
e Ricadi è pulita, sancisce adesso l’Asl. Tuttavia, nella frazione Marina
qualche disagio continua ad essere registrato. I cittadini denunciano un colore
sospetto, mentre l’odore di candeggina a tratti si fa molto forte. Se a Ricadi
l’acqua erogata dall’acquedotto arriva pulita, perché la stessa acqua non
giunge trasparente anche a Nicotera Marina? Ci sarebbe da chiedersi se a fare
la differenza non sia l’obsoleto sistema idrico comunale, oltre che il
fatiscente serbatoio di santa Barbara. Mentre i due pozzi che dovrebbero
servire la Marina attendono ancora di essere costruiti.
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