Nicotera.
A
quattro anni dallo scioglimento per mafia del Comune di Nicotera, guidato dall’amministrazione
presieduta da Franco Pagano, e dalla successiva richiesta, da parte del
Ministero dell’Interno, di dichiarare l’incandidabilità degli amministratori, è
giunta la sentenza del Tribunale di Vibo Valentia. Gli amministratori indicati
dal Viminale interessati dal procedimento di incandidabilità erano: l’ex
sindaco, Francesco Pagano, l’ex vicesindaco Francesco Mollese, l’ex assessore
ai Lavori Pubblici, Polito Antonio Federico. Il tribunale ha stabilito che «alla
luce di quanto sopra affermato (21 pagine
di dettagliato resoconto sulle condotte dei tre, in ordine ai rapporti con gli
esponenti del clan Mancuso, ndr) si può concludere per la sussistenza dei
presupposti per la dichiarazione di incandidabilità per i signori Pagano e
Mollese, mentre deve essere rigettata la richiesta relativamente alla posizione
del signor Polito». Sono dunque stati dichiarati incandidabili Franesco Pagano,
e Francesco Mollese. Semaforo verde, invece, per il giovane ex assessore
Federico Politico, la cui condotta, frenquentazioni e atti politici non sono
stati ritenuti pregiudizievoli per una sua nuova scesa nell’agone politico.
Ricordiamo che il Comune di Nicotera era stato sciolto il 24 novembre del 2016, su proposta del Ministero dell’Interno. Il 26 gennaio 2017 veniva inoltrata la richiesta al tribunale di incandibilità degli amministratori, e, con una successiva nota del 2 marzo, venivano comunicati i nomi degli amministratori in questione.
Ricordiamo che il Comune di Nicotera era stato sciolto il 24 novembre del 2016, su proposta del Ministero dell’Interno. Il 26 gennaio 2017 veniva inoltrata la richiesta al tribunale di incandibilità degli amministratori, e, con una successiva nota del 2 marzo, venivano comunicati i nomi degli amministratori in questione.
Nella sentenza in
oggetto sono evidenziati quegli elementi "concreti, univoci e
rilevanti" che hanno portato prima allo scioglimento del consiglio comunale
e ora, per due Francesco Pagano e Francesco Mollese, lo sbarramento del passo a
palazzo Convento e ad ogni altra candidatura. Nella narrativa del verdetto sono
esplicati non solo gli atti prodotti durante l’attività amministrativa, ma anche
riferimenti alla vita privata e professionale dei soggetti in questione, in cui
appare chiara la connivenza con il clan egemone dei Mancuso.
Francesco Pagano e Francesco Mollese erano difesi dall'avvocato Di Mundo. Federico Polito era invece assistito dall'avvocato Domenico Tripaldi.
(foto: l'ex sindaco Francesco Pagano e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito)
Francesco Pagano e Francesco Mollese erano difesi dall'avvocato Di Mundo. Federico Polito era invece assistito dall'avvocato Domenico Tripaldi.
(foto: l'ex sindaco Francesco Pagano e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito)
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