martedì 24 marzo 2020

Emessa sentenza di incandidabilità per l'ex sindaco Francesco Pagano e l'ex vice sindaco Francesco Mollese. Rigettata la richiesta per Federico Polito, di fatto candidabile.



Nicotera. A quattro anni dallo scioglimento per mafia del Comune di Nicotera, guidato dall’amministrazione presieduta da Franco Pagano, e dalla successiva richiesta, da parte del Ministero dell’Interno, di dichiarare l’incandidabilità degli amministratori, è giunta la sentenza del Tribunale di Vibo Valentia. Gli amministratori indicati dal Viminale interessati dal procedimento di incandidabilità erano: l’ex sindaco, Francesco Pagano, l’ex vicesindaco Francesco Mollese, l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Polito Antonio Federico. Il tribunale ha stabilito che «alla luce di quanto sopra affermato (21 pagine di dettagliato resoconto sulle condotte dei tre, in ordine ai rapporti con gli esponenti del clan Mancuso, ndr) si può concludere per la sussistenza dei presupposti per la dichiarazione di incandidabilità per i signori Pagano e Mollese, mentre deve essere rigettata la richiesta relativamente alla posizione del signor Polito». Sono dunque stati dichiarati incandidabili Franesco Pagano, e Francesco Mollese. Semaforo verde, invece, per il giovane ex assessore Federico Politico, la cui condotta, frenquentazioni e atti politici non sono stati ritenuti pregiudizievoli per una sua nuova scesa nell’agone politico.
Ricordiamo che il Comune di Nicotera era stato sciolto il 24 novembre del 2016, su proposta del Ministero dell’Interno. Il 26 gennaio 2017 veniva inoltrata la richiesta al tribunale di incandibilità degli amministratori, e, con una successiva nota del 2 marzo, venivano comunicati i nomi degli amministratori in questione.
 
Nella sentenza in oggetto sono evidenziati quegli elementi "concreti, univoci e rilevanti" che hanno portato prima allo scioglimento del consiglio comunale e ora, per due Francesco Pagano e Francesco Mollese, lo sbarramento del passo a palazzo Convento e ad ogni altra candidatura. Nella narrativa del verdetto sono esplicati non solo gli atti prodotti durante l’attività amministrativa, ma anche riferimenti alla vita privata e professionale dei soggetti in questione, in cui appare chiara la connivenza con il clan egemone dei Mancuso. 
Francesco Pagano e Francesco Mollese erano difesi dall'avvocato Di Mundo. Federico Polito era invece assistito dall'avvocato Domenico Tripaldi. 
(foto: l'ex sindaco Francesco Pagano e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito)

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