Nicotera.
Due
temi importanti quelli toccati ieri sera dal civico consiglio. Il primo
riguardava l’esame ed l’approvazione del
regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati alla
criminalità organizzata. Il secondo, i debiti fuori bilancio, e, nella
fattispecie, il riconoscimento di legittimità
oltre che il finanziamento mediante utilizzo fondi per anticipazione
liquidità. Detto in parole semplici, una cospicua anticipazione da parte dello
Stato a vantaggio degli Enti schiacciati dalle sentenze passate in giudicato.
Il primo tema, riguardante il regolamento della gestione dei tanti beni
confiscati alla criminalità organizzata, è stato unanimemente licenziato dal
consiglio. L’auspicio del consigliere Campisi è che il regolamento recepisca i
dettami stabiliti dalla legge n.
109/96 che prevede l'assegnazione dei patrimoni di
provenienza illecita ad associazioni e cooperative, al fine di restituirli ai
cittadini, tramite servizi fruibili dalla società. A gestire le procedure di
assegnazione è l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei
beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ma anche le
prefetture e i comuni. «Spero
che il Regolamento recepisca tali dettami», ha auspicato il consigliere di
opposizione Campisi. L’assessore Polito ha fatto notare che «molti di questi
beni giacciono inutilizzati da decenni», mentre la giunta Pagano si starebbe
attivando «per trasformarli in beni utili per il territorio». A tal riguardo,
ha annunciato che molto presto, presso un terreno confiscato, partiranno i
lavori della trivellazione di un pozzo che andrebbe a foraggiare di acqua la
frazione Marina. Dichiarazione questa che ha dato l’assist al consigliere
Campisi di far notare che esistono alcuni pozzi già trivellati
dall’amministrazione in carica, in località Pugliesa, e che sono tutt’ora inutilizzati.
La colpa di questa manchevolezza sarebbe da ascrivere a circa cinque metri di
tubo per il passaggio dell’energia elettrica. Un ritardo, ha osservato Campisi,
che ha fatto perdere al comune qualcosa come 200 mila euro ovvero i pagamenti
alla Sorical, dalla quale il proposito di sganciamento non trova ancora
concretezza. Dal dibattimento è emerso che è l’ufficio tecnico ad occuparsi
della destinazione di questi beni. Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio,
il punto è passato con i soli voti della maggioranza. Tema assai complesso,
specie per un comune economicamente disastrato come quello costiero. Debiti
notevoli per il quale lo Stato avrebbe anticipato una cospicua somma, si parla
di milioni di euro. L’assessore al Bilancio Michele Melidoni ha letto la lunga
lista dei debiti maturati da comune del corso degli anni a causa delle varie
sentenze passate in giudicato.
Il consigliere Campisi
ha fatto notare sostanzialmente due cose: la prima in merito all’aumento
scriteriato di questi debiti, e poi le reiterate richieste di anticipazioni di
cassa, da parte dell’ente, al Tesoriere per onorare tali debiti. Campisi ha
evidenziato inoltre la mancanza di un piano
di ammortamento per alleggerire il peso dei debiti.
Conclusioni: è pagarne
le spese è la società, sempre più indebitata.
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