Nicotera. Il decreto n. 30, quello firmato da Scura, commissario
ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore
sanitario, continua a far parlare di sé.
A scendere in campo adesso, unendosi al coro indignato dei “no” contro un provvedimento
che va a ledere il diritto basilare alla salute dei cittadini, è il Comitato
pro 118 per il territorio del basso Vibonese, che lo scorso anno si è attivato
per ottenere il presidio di emergenza urgenza da allocare presso il nosocomio
nicoterese. Il civico sodalizio ha avviato una petizione. Le firme raccolte
sono state più di tremila. E le istituzioni attenzionate dell’emergenza, da
parte del Comitato, sono state praticamente tutte: dalla Prefettura, ai
dirigenti Asp alla Regione. Nelle mani dei vari attori politici e istituzionali è stata consegnata la petizione, chiara espressione di un disagio
intollerabile e di un’emergenza continua. Ma, a quanto parte, per il territorio
i “mala tempora” continueranno visto e considerato come si stanno mettendo le
cose, a livello regionale. A parlare per conto del Comitato, ancora in attesa
di vedere riscontri, è Enzo Comerci, che del civico sodalizio è il
coordinatore.
«Il
famigerato decreto Scura- esordisce in una nota- è riuscito ad unire, dal
Pollino allo Stretto, politici, sindacalisti, associazioni, cittadini più o
meno impegnati socialmente in un unico coro per dire no!». Comerci, senza
girarci troppo intorno, incrimina Scura di «aver fatto più danno di quanto i
politicanti di casa nostra hanno fatto in passato». Il coordinatore del
Comitato prosegue, motivando il suo dissenso, ma anche sottolineando il fatto
che «tutti, giustamente, hanno gridato al ridimensionamento ed alla riduzione
di posti letto, di reparti, di servizi, ma nessuno, e questo è grave, ha speso
una parola per evidenziare anche lo scippo di una postazione di emergenza territoriale
che dalle cinque attuali, con il decreto 30, dovrebbero passare a quattro. Qui
non si tratta di numeri- tuona Comerci- qui si tratta di un servizio salva vita!
Già per diversi motivi- argomenta ancora- la vita delle persone viene messa
costantemente in pericolo per i tempi, enormi, di intervento del mezzo di
soccorso. E’ facile immaginare quanti danni irreparabili può causare la
riduzione di una postazione di emergenza».
Il
decreto 30 ha dimostrato che tra Scura e il presidente Oliverio vi è una
mancanza di collaborazione. E questo fatto, per Comerci, lo si evince anche
fatto che nel documento firmato dal commissario ad acta non c’è traccia
dell’istituzione di una postazione del servizio territoriale di emergenza
urgenza per il territorio nicoterese, mentre invece il 19 marzo dello scorso
anno, in occasione della consegna della petizione popolare nelle mani di
Oliverio, il presidente assicurò, anche attraverso un comunicato stampa, che si
sarebbe attivato per la richiesta avanzata dai cittadini.
Quindi,
anche per questo, sottolinea Comerci, il decreto 30 «va ritirato e riscritto in
un modo più adeguato alle esigenze delle popolazioni, non dimenticando i
cittadini di Nicotera e dei comuni del comprensorio, che non vogliono rassegnarsi
ad essere considerati figli di un dio minore».
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