venerdì 25 marzo 2016

L'addio a Saverio Pagano.



Nicotera. A Nicotera Marina mercoledì è morto un poeta e il paese si è vestito a lutto. Un manto nero si è esteso sul piccolo paese in cui tutti si conoscono. Persino il cielo, rabbuiandosi, e il mare, fattosi burrascoso, sembravano partecipare al cordoglio collettivo. Perché quando muore una persona come Saverio Pagano è un dramma per una comunità sofferta che ha bisogno di poeti e di artisti, esseri superiori che sanno ancora guardare il mondo con occhi incantati, sapendo cogliere la meraviglia e la bellezza anche nelle pieghe del paesaggio di un paese indolente e assopito. Per questo Saverio Pagano, ex collaboratore del Quotidiano, seppur per un breve periodo, andandosene improvvisamente, ha lasciato una tristezza frastornata e uno sconcerto per un addio difficile da digerire. Laureato in Filosofia, poco più che cinquantenne, Saverio lavorava attualmente presso la biblioteca del Liceo Classico di Nicotera, dopo aver insegnato lettere per molti anni. Non era solo uno che amava il suo paese, e lo dimostrava organizzando momenti di ritrovo per la piccola comunità, Saverio era qualcosa di più. Era una personalità poliedrica, all’insegna dell’arte e dell’impegno sociale. Lui era il professore, nel senso più pieno del termine, aveva qualcosa da insegnare: quelle piccole perle di saggezza che ti rimangono impresse. Ma era soprattutto l’insegnante di tutti quei ragazzi che avevano problemi di rendimento scolastico, e che provenivano dalle fasce più povere: a loro dedicava il suo tempo libero, impartendo lezioni private, gratuitamente, cercando di reinserirli nella scuola se sceglievano la strada della defezione, e soprattutto di fargli amare lo studio e la cultura: memorabili le sue spiegazioni in vernacolo dei “Promessi Sposi”, lezioni uniche che inducevano i ragazzi ad amare quello che sembrava l’astratto mondo della letteratura.
Saverio era il musicista: non solo dirigeva il coro del paese, radunando tutti i bambini ai quali insegnava le tecniche basilari del canto; era il poeta e il cantautore: componeva versi e canzoni. I suoi componimenti li dedicava al suo grande amore, la Marina di Nicotera, per la quale sognava il tempo del riscatto e un giusto risarcimento per i tanti colpi subiti.
Era soprattutto una persona buona e adorabile, l’amico di tutti, cui era impossibile non affezionarsi e volergli bene. Di lui resteranno le sue canzoni, il suo impegno sociale, le sue chitarre adagiate dappertutto nella sua casa piena di arte, musica e spartiti, e il ricordo di quel suo sguardo dolce, velato di una indecifrabile malinconia, che si posava in completa solitudine nell’immensità del suo amato mare.

Nessun commento:

Posta un commento