sabato 24 settembre 2016

Risultati Sorical. Il parere dell'ingegnere Antonio D'Agostino.



Nicotera. Nei giorni scorsi la Sorical ha divulgato gli esiti degli esami dell’acqua in uscita dall’acquedotto Medma. Le analisi sono state effettuate in seguito ai lavori effettuati nell’impianto che hanno visto l’inserimento di un sistema di filtraggio del ferro e del manganese. Abbiamo chiesto all’ingegnere Antonio D’Agostino, tecnico delegato del Movimento 14 luglio, il suo parere in merito.
-Ingegnere, pare che il livello di manganese presente nell’acqua sia più che accettabile. Tutto a posto quindi?
«E’ necessario in premessa ricordare che i lavori di potabilizzazione all’impianto Medma sono stati eseguiti con colpevole ritardo dalla Sorical, dopo quasi due anni dall’ordinanza di divieto d’uso umano dell’acqua da parte del sindaco di Nicotera e dopo le note manifestazioni di protesta della popolazione nicoterese a causa degli enormi disagi che ha sofferto insieme ai gravi pericoli per la propria salute. Dopodiché debbo fare anche presente che la conformità dei parametri al d.lgs. 31/2001 non riguarda soltanto il manganese e il ferro, ma molti altri parametri sia chimico-fisici (38) che batteriologici (2) che rappresentino un pericolo, anche solo potenziale, per la salute umana. Vi sono poi altri 9  parametri di potenziali contaminanti (tra cui il Pseudomonas aeruginosa, riscontrato mesi fa) la cui ricerca può essere disposta dall’autorità sanitaria. Come si vede si tratta di una quantità rilevante di possibili inquinanti che, nella gran parte, non sono oggetto delle analisi, di routine e di verifica (con la frequenza e lo spettro previsto dalla normativa citata), né da parte dell’Arpacal né della Sorical. Ricordo, a solo titolo di esempio, che nel luglio 2015, a seguito di un allarme lanciato dal direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia, è stato chiesto all’Asp di fornire i dati sulla radioattività. Ebbene, la risposta fu che il laboratori Arpacal competenti non erano dotati della strumentazione necessaria per effettuare tale ricerca. Sarebbe interessante conoscere se, da allora ad oggi, è cambiato qualcosa…».
-E’ la stessa Sorical a sottolineare che nell’acqua che giunge nella frazione Marina si sono riscontrati alti livelli di cloruri che sarebbero imputabili a un pozzo comunale. Nuovi problemi all’orizzonte?
«Direi piuttosto vecchi problemi anche se la situazione appare in via di miglioramento. Le alte concentrazioni di cloruro e di sodio erano state già rilevate in altre analisi del recente passato. Né vale dire, come afferma il direttore tecnico della Sorical, Sergio De Marco, che tali elementi si trovano nell’acqua immessa nel serbatoio di Nicotera Marina che proviene da un pozzo comunale. Infatti, da notizie assunte personalmente presso gli uffici comunali, detto pozzo  non sarebbe attualmente attivo. Ancora, la Sorical, citando l’art. 14 del d.lgs. 31/2001, rileva che tali sostanze, compreso il manganese, rientrano tra i parametri “indicatori”. Ciò però non significa che non possano costituire pericolo per la salute umana su cui è competente l’Asp e non certo la Sorical. E se l’Asp ha ritenuto di prescrivere al sindaco di Nicotera di intervenire entro 24 ore per ripristinare i valori di legge, qualche pericolo vuol dire che lo ha ravvisato. In ogni caso non ci stancheremo mai di ricordare che l’art. 4 del decreto citato parla chiaro: “le acque destinate al consumo umano debbono essere salubri e pulite”». 
-Il Movimento 14 luglio di cui lei è tecnico delegato ha spesso ribadito che è opportuno che il comune di Nicotera di sganci dalla Sorical. Può motivare il perché di questa decisione?
«Da una recente delibera abbiamo appreso che l’importo annuo da corrispondere alla Sorical da parte del nostro comune è di oltre 250.000 euro all’anno per i circa 20-25 litri al secondo erogati, molti dei quali non fatturati (per perdite e sottrazioni abusive). A conti fatti, per i 6.500 abitanti del nostro comune, ne basterebbero molti di meno. Inoltre, attingendo a pozzi comunali (realizzabili con i 201.000 euro conquistati dal movimento nicoterese al tavolo tecnico regionale), da trivellare in prossimità dei vari serbatoi a servizio del capoluogo e delle frazioni, si potrebbero conseguire sensibili economie (che potrebbero servire per ammodernare la rete idrica) e nel contempo assicurare una migliore qualità dell’acqua che giunge nelle nostre case. In più, con “l’acqua del sindaco” verrebbe rispettata la volontà espressa da 27 milioni di italiani col referendum che ha sancito la volontà che questo bene comune vitale  debba essere pubblico e non fonte di business. Molti comuni calabresi stanno seguendo questa strada. Questa richiesta sarà oggetto di una prossima assemblea dei cittadini e delle cittadine nicoteresi che decideranno se e con quali modalità portarla all’attenzione degli attuali amministratori».  
-Una recente delibera comunale ha stabilito che il Comune accetta di transigere il debito pregresso con la Sorical che ha ceduto il credito accumulato dall’ente (negli anni 2009-2013) ad una società di riscossione inglese. Cosa pensa di questa transazione? Quali vantaggi ne può trarre l’ente e quali i cittadini ?
«Con la transazione il comune andrà a pagare circa la metà dei circa 1,5 milioni richiesti, il ché rappresenta una notevole economia per l’ente. Aggiungiamo però che, per equità e giustizia, a ciò dovrebbe corrispondere una correlativa e proporzionale restituzione ai cittadini nicoteresi che, in questi anni, hanno pagato canoni iniqui sia per la qualità dell’acqua sia per le tariffe illegali a lungo praticate dalla Sorical. Anche questo argomento sarà oggetto di una prossima discussione pubblica».
                                                         

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