Nicotera.
Giornata
storica quella di ieri per il Movimento 14 luglio, il gruppo di protesta dei
cittadini nicoteresi in lotta per mare e acqua puliti. Nella mattinata è
infatti giunta al Comune di Nicotera la delibera della Regione con la quale si
dà il via al finanziamento di alcuni lavori che dovranno porre fine ad alcune
criticità che attanagliano la frazione Marina.
E’ un importante
stanziamento che il Movimento si è duramente guadagnato. Le lotte per i diritti
essenziali sono state combattute da una cittadinanza trasversalmente composita,
che ha visto militanti di ogni colore politico, attivisti di varie associazioni
culturali, o semplicemente persone che non sono mai scese nell’agone politico
ma che, in quelle concitate giornate di lotta, hanno sentito nascere un senso
di appartenenza al proprio territorio. Giorni di rinascita civile in cui è
diventato doveroso per tutti dare il proprio fattivo contributo. Ora, arrivano
i primi risultati. La delibera in oggetto evidenzia che la Regione è pronta a
sganciare 350 mila euro. E’ parte della cifra che occorre per porre in essere
gli interventi che il gruppo tecnico del Movimento ha presentato al tavolo
regionale, presso il Dipartimento Lavori Pubblici, ai dirigenti dell’area in
questione. Per l’esattezza il documento riporta la ragguardevole somma di 391
mila euro. In realtà, quelli fattivamente stanziati dalla Regione sono 359, nel
rimanente denaro vi sono compresi gli oneri per legge a carico del Comune. Di
questi 359 mila euro 250 sono destinati a ciò che il “gruppo tecnico” ha
proposto ai dirigenti di Palazzo Alemanni, ovvero: 100 mila per le criticità
inerenti gli impianti fognari in località Santa Barbara, 80 mila per le
riparazioni delle tubazioni fognarie in località Timpa; 70 mila euro dovranno
essere impiegati per la messa in sicurezza del fosso San Giovanni. Altri 100
mila compresi contemplati nel documento
riguardano le pompe di sollevamento. Trattasi di un finanziamento che si
attendeva da tempo e che l’assessora all’Ambiente Antonella Rizzo nei giorni
caldi della protesta aveva promesso di far pervenire con celerità.
La Regione dunque
espone il programma di efficientamento predisposto dal Dipartimento Ambiente e
Territorio della Regione, su richiesta degli attivisti, che, nei giorni
infuocati di luglio, si sono recati sui luoghi irti di criticità, attraverso
percorsi impraticabili, per verificare su quali punti era necessario
intervenire tempestivamente. Tuttavia la delibera «recepisce- spiega l’ingegner
Tonino D’Agostino, tecnico delegato del Movimento- solo in parte le proposte
avanzate al tavolo tecnico regionale del 4 agosto. Solo in parte perché-
argomenta ancora D’Agostino- mancano all’appello i 201 mila euro per i pozzi»,
quelli che andranno a servire la frazione Marina. Interventi non differibili
anche in vista di un eventuale sganciamento della città dalla Sorical- uno
degli obiettivi che si propone il Movimento. Ma oltre ai soldi per i pozzi pare
manchino all’appello anche quelli che dovevano servire per l’inutile
sbarramento del Mesima. Un finanziamento richiesto dal comune ancor prima del
deflagrare della protesta. La delibera, è bene sottolineare, riguarda ancora
una fase prodromica. Prima che i soldi arrivino materialmente nelle casse del
Comune è necessaria un convenzione che lo stesso è tenuto a stipulare con la
Regione. Dopo di che l’ufficio tecnico può predisporre l’inizio dei lavori, sui
quali il Movimento intende vigilare.
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