Nicotera. Non si spegne l’eco prodotta dal dibattito emerso in seguito all’ormai noto
fatto di cronaca avvenuto il 19 agosto e che ha visto il ferimento di una
giovane barista da parte del fratello. Si è parlato, a livello mediatico
nazionale, di una Nicotera arcaica in cui vige il delitto d’onore e in cui le
donne non sono pienamente libere. Un’immagine deleteria del paese in cui, le
donne per prime, proprio sulle pagine di questo giornale, ne hanno ribadito
l’insussistenza. Ora è la volta del giovane segretario del Psi provinciale,
Gian Maria Lebrino, e della giornalista e filologa Beatrice Ienuso, mettere i
puntini sulle i.
«Non ci sto- scrive- che il mio paese, la
mia provincia, la mia terra vengano cosi ingiustamente denigrate, offese e
paragonate a posti dove la democrazia, il rispetto tra le persone e le leggi
non esistono».
«È vero- aggiunge Lebrino- lo sappiamo
tutti e da tempo: il nostro territorio soffre di gravi problematiche, su tutte
la forte presenza della criminalità organizzata. Fortunatamente, nonostante
ciò, il 95% degli abitanti sono persone oneste e rispettose delle leggi. Viviamo
in una terra ricca di cultura,tradizioni, di turismo e dell'arte
dell'accoglienza».
Per queste ragioni, sottolinea ancora il
giovane politico, «non abbiamo bisogno di notizie distorte o gonfiate ma
altresi abbiamo bisogno di una più forte presenza dello stato».
Per Lebrino ognuno deve recitare la
propria parte: lo Stato, i cittadini, la politica, le associazioni.
Le zone a rischio, sottolinea, «non vanno
ghettizzate ma bensi aiutate in un processo di "bonifica". Abbiamo
molto da offrire e tanto da migliorare,si evitino per ciò facili e inutili
steriotipi».
Beatrice Ienuso offre la sua disamina
dei fatti gettando uno sguardo sul retroterra culturale dove attecchiscono
determinati fenomeni: «Oltre a condannare l’atto criminoso, mi soffermo sulla visione distorta della donna nicoterese che ne è venuta
fuori. Prendendo a riferimento il contesto nazionale, per analizzare poi anche
quello autoctono, ci troviamo di fronte a un maschilismo che si perpetua da
generazioni in generazioni, ovviamente con le dovute differenze del caso. A
metà agosto, la Presidente della Camera ha pubblicato sulla sua pagina facebook,
un articolo nel quale venivano raccolte tutte le false notizie, per la maggior
parte sessiste, espresse da avversari politici nei suoi confronti. Siamo di
fronte alla terza carica dello Stato, eppure l’idea che una donna sia al potere
ancora per alcuni uomini non è gradita. Sono passati quasi quattro anni dalla
campagna elettore svoltasi a Nicotera,- osserva la giornalista- ma sono ancora
vive nelle menti le parole di chi ora si erge a sostenitrice delle giovani
donne che si interessano del bene comune e che allora invece dichiaravano,
talvolta espressamente, e tal altra velatamente, che non avrebbero votato la
candidata solo perché: giovane e donna. A volte,- denuncia ancora la Ienuso- il
tessuto sociale della mia terra è intriso di forti contraddizioni che si
innestano nel proprio modus vivendi, tra ciò che la gente pensa e ciò che
invece dichiara vi è un profondo abisso. Spesso, non esiste il rispetto dei
diversi modi di vivere che non collimano con il modello imperante». Secondo la
filologa, una svolta verso il futuro l’abbiamo avvertita grazie proprio «alla
spinta propulsiva delle donne nicoteresi, protagoniste nella lotta per la
difesa del proprio territorio. E’ soltanto un inizio,- rimarca- ma è dalla
consapevolezza di essere soggetti attivi e dalla volontà di continuare a crede
di non essere più spettatori del proprio destino che Nicotera potrebbe
rinascere… anche e soprattutto attraverso le donne».
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