domenica 21 agosto 2016

Il tema della sicurezza a Nicotera.



Nicotera. Il tragico fatto di venerdì sera ha lasciato sgomenta la cittadina costiera. Il giorno dopo l’attentato alla giovane la città si è risvegliata frastornata. Si attendono le risultanze delle indagini, si cerca di capire quale spregiudicatezza animi una criminalità che non teme più nulla, che agisce indisturbata nelle affollate sere d’estate, in pieno centro storico, tra la gente che passeggia, locali aperti e spettacoli di intrattenimento. E ancora una volta il tema della sicurezza torna alla ribalta. Un problema, questo, che sarebbe riduttivo collegare alla sola sicurezza, perché qui l’emergenza è morale, culturale, sociale. C’è chi decide che deve sparare, tirare fuori le armi deposte da qualche parte e usarle. E le usa. Questo avviene a Nicotera. Città animata da velleità turistiche, che ha visto un movimento cittadino combattere per i diritti fondamentali di acqua e mare pulito. Una città che cerca faticosamente di rialzare la testa ed emanciparsi da uno stato di abbandono senza precedenti. Ma ogni sforzo sembra vano alla luce di fatti che rivelano in modo impietoso sfaccettature che la fanno precipitare in un’atmosfera da mondo anarchico e senza regole, in cui le uniche leggi che contano sono quelle dettata da una mentalità e una cultura da criminalità organizzata. Mali radicati e profondi, che non si prova nemmeno ad esorcizzare con la presenza di presidi di legalità. La tutela dei cittadini è affidata ai Carabinieri dell’Arma, della locale stazione. Uomini presenti e attivi sul territorio. Che fanno tutto ciò che possono per garantire il diritto alla sicurezza delle persone. Ma questo non basta. La città non è munita di alcuna videosorveglianza. L’amministrazione in carica, in linea con quanti l’hanno preceduta, non si è mai preoccupata di questa grave carenza. Le priorità erano sempre altre: porti turistici, diete mediterranee, anfiteatri. Sullo sfondo di grandi sogni e quintali di cemento che aspettano di essere collocati, i diritti basilari del vivere civile impallidiscono. Chi ha amministrato Nicotera non si è mai prefissato di richiedere i finanziamenti per installare un sistema di videosorveglianza, né ha mai chiesto di incrementare in termini di unità la locale stazione dei Carabinieri, e tanto meno un distaccamento del commissariato di polizia. La città è stata sacrificata sull’altare dell’indifferenza o, peggio, consegnata nelle mani di una criminalità sempre più arrogante e sicura di sé.

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