lunedì 22 agosto 2016

La posizione della Sorical al tavolo tecnico del 22 luglio.



Nicotera. «Vorrei però rappresentare l’assenza di qualsiasi scenario di rischio sanitario, perché se è evidente che nessuna persona sana di mente berrebbe l’acqua color caffè, che esce in queste circostanze occasionali, l’acqua è perfettamente potabile e se qualche volta ha avuto un superamento dei limiti di leggi del manganese, il manganese è l’elemento più diffuso nella crosta terrestre». Queste le parole di Sergio De Marco, proferite venerdì scorso al tavolo tecnico voluto da prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, per fronteggiare la gravissima criticità che sta colpendo alcune zone del vibonese, in primis la frazione Marina di Nicotera. Mentre dunque fuori del palazzo del rappresentante governativo infuriava la protesta dei cittadini, stremati per un disagio che si trascina da troppo tempo, De Marco trovava le parole per minimizzare una questione divenuta ormai incandescente. Con grande dovizia di particolari, ha spiegato che trattasi semplicemente di una questione di fisica, e cioè il ferro e il manganese, naturalmente presente nell’acqua, si sedimentano, per una svariata serie di motivi, quasi tutti imputabili a cause meccaniche e fisiche. Nella sua dissertazione l’ingegnere ha tirato in ballo, per convalidare la sua tesi,  l’Arpacal- tra l’altro presente al tavolo nella persona di Angela Diano- che proprio pochi giorni fa, ha riferito De Marco, ha consegnato copia dei certificati dell’ultima sessione di analisi effettuate presso i tre nodi primari di Ricadi. Tutto nella norma. Per la Sorical sembrerebbe quasi che i cittadini stiano facendo tanto chiasso per nulla, per una camicia che esce dalla lavatrice macchiata di marrone. Eppure, qualche cosa non torna. La mancanza di una rappresentanza dei manifestanti ha permesso a De Marco di andare a ruota libera, senza che nessuno, dinanzi al prefetto, gli facesse notare che è dall’ottobre 2014 che a Nicotera Marina vige un’ordinanza del comune che vieta l’uso del consumo dell’acqua per uso umano, visto che le analisi avevano certificato un uso esponenziale del manganese. Ma non solo. Nel maggio del 2015 il comune effettuò altri esami, affidandosi alla società Accredia. Risultati: oltre che manganese in eccesso, è stata individuata anche la presenza del temibile batterio pseudomonas aeruginosa. Inoltre, il fenomeno non è affatto occasionale, come bollato dal De Marco. I cittadini convivono con l’acqua marrone ogni santo giorno, con risvolti di grande disagio, per tutti.
La soluzione al problema, invocata fermamente dal prefetto, è, ha annunciato l’ingegnere della Sorical, un impianto di trattamento capace di trattenere presso il sito Medma il sedimento di ferro e manganese ossidati. A metà agosto tutto dovrebbe essere risolto.

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