lunedì 22 agosto 2016

Intervista all'ingegner Antonio D'Agostino, presidente del Forum delle associazioni vibonesi e tecnico del Movimento nicoterese mare pulito.



Nicotera. L’ingegnere Antonio D’Agostino, presidente del Forum della Associazioni vibonesi, è il tecnico nominato dall’assemblea dei manifestanti nicotersi, e membro della delegazione che si è recata ieri mattina alla Regione per trattare le importanti questioni riguardanti le necessità primarie della cittadina costiera. Nell’intervista che segue illustra al Quotidiano le risultanze dell’incontro con l’ingegnere Pallaria, dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici.
-Ingegnere, com’è andato l’incontro alla Regione? Avete portato a casa i risultati sperati?
«Devo premettere che quello che abbiamo avviato - di cui l’incontro odierno con i responsabili regionali costituisce solo una tappa - è un percorso che è iniziato due settimane fa con la presa di coscienza della comunità nicoterese che ha gridato a gran voce che certi diritti fondamentali quali  quello ad un ambiente pulito ed alla salute, non possono essere negati. Non poter usare l’acqua per ventidue mesi non soltanto per alimentarsi, ma anche per lavarsi o, addirittura, per lavare gli indumenti, è stato un atto di negazione di quei diritti e, di conseguenza, della dignità di un’intera comunità. Organizzare la protesta, nonviolenta e pacifica, ma forte e determinata, è stato un atto di grande valenza sociale, perché il popolo ha rivendicato l’esercizio di un potere/dovere inalienabile, garantito in più di un articolo dalla nostra Costituzione. Resta il giudizio negativo e l’amarezza per l’incomprensibile assenza del Sindaco e degli amministratori che avrebbero dovuto essere in testa alle manifestazioni e che invece hanno lasciato soli i propri amministrati.
Tornando all’incontro negli uffici della regione, c’è da dire che è stato molto proficuo perché, sulla base dell’analisi delle criticità, già evidenziate venerdì scorso nel corso del tavolo tecnico con l’assessore regionale all’ambiente e col dirigente del Dipartimento Ambiente e Territorio, si è passati all’individuazione degli interventi da attuare, a partire da quelli di somma urgenza, garantendone la copertura finanziaria ed i tempi di attuazione».
-Quanto tempo ci vorrà per rendere Nicotera Marina una cittadina più vivibile? Quali sono le sue criticità maggiori?
«Alcune criticità possono essere risolte in tempi molto brevi. Parlo proprio dell’acqua potabile che dovrebbe tornare tale attingendola dai pozzi che stanno per essere realizzati con fondi comunali. Vi sono poi ulteriori somme (201.000 euro) messe oggi a disposizione dalla Regione per altri pozzi, ma con tempi più lunghi per le necessarie procedure di legge relative ai controlli sulla qualità dell’acqua captata e, infine, vi è l’impegno della Sorical, assunto di fronte al Prefetto di Vibo Valentia, di completare entro ferragosto alcuni interventi finalizzati alla potabilizzazione dei pozzi ubicati in località Medma e che hanno dato origine ai noti problemi dell’acqua contaminata.
Altre criticità, che continuano ad affliggere Nicotera sono relative alle note condizioni del mare, di cui ho avuto modo di parlare ampiamente in una precedente intervista. Vi sono poi i problemi relativi alla rete fognante che presenta disfunzioni in più punti. Nella riunione odierna presso la regione il dirigente ing. Pallaria ha reperito risorse finanziarie importanti per i primi interventi urgenti. Non va comunque dimenticato il problema della raccolta differenziata dei rifiuti che ancora oggi stenta a partire».
-Sergio De Marco della Sorical ha garantito, il 23 luglio in prefettura, nel corso lavori del tavolo tecnico, che l’acqua che giunge nelle case di Nicotera Marina è potabile.
«L’ing. De Marco non è nuovo a tali affermazioni. Intanto la prima autorità sanitaria è il Sindaco che ha opportunamente emesso l’ordinanza di divieto per l’uso umano. Raccomanderei però al direttore tecnico della Sorical una maggior prudenza nel dare certi giudizi che si commentano da soli e che, oltre a suonare come una provocazione per i cittadini nicoteresi, potrebbero esporlo ad azioni legali per induzione a consumare acque palesemente pericolose per la salute».
- Per Angela Diano, dirigente Arpacal di Vibo Valentia, l’anomala colorazione del nostro mare e il suo aspetto assai poco invitante è dovuto alla proliferazione algale. La cosa dovrebbe confortare i cittadini, e invece cresce la sensazione che sia ancora qualcos’altro da svelare. Cosa si sente di dire a tal proposito?
«Intanto non si ripeterà mai abbastanza che la proliferazione algale è un sintomo che il nostro mare è ammalato. Il motivo lo ha spiegato molto bene l’autorevole biologo marino Silvio Greco ai cittadini nicoteresi. Si tratta di inquinamento da eccesso di nutrienti (in un mare per sue caratteristiche oligotrofico) derivati da carichi organici di vario tipo. Finalmente l’Arpacal incomincia a dirci di quali alghe si tratta e mi sembra di aver letto che non tutte sono innocue per  la nostra salute. L’Arpacal comunque non deve limitarsi a fare diagnosi ma deve anche interfacciarsi con gli altri soggetti e cooperare all’individuazione ed alla rimozione delle cause».
-Come pensate di attuare le iniziative che vi siete prefissati qualora mancasse la fattiva collaborazione del sindaco di Nicotera- il quale, finora, si è dimostrato assente e refrattario alla collaborazione?
«L’assemblea dei nicoteresi ha già deciso che continuerà nel cammino intrapreso. Sarebbe davvero assurdo che gli amministratori rinunciassero ad avvalersi dei risultati già conquistati oggi dalla delegazione omettendo di predisporre gli atti richiesti dalla Regione. A questo punto il vero e proprio ultimatum del Prefetto lanciato venerdì scorso potrebbe sortire determinazioni gravi e irreversibili nei loro confronti».

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