Ricadi.
E’ stata eletta sindaco con un vero e proprio
plebiscito Giulia Russo, attuale sindaco di Ricadi. Un mandato non semplice, il
suo, per un territorio complesso come quello di Capo Vaticano. La Russo arriva
dopo due anni di commissariamento prefettizio, in seguito allo scioglimento, da
parte del Ministero dell’Interno, del precedente esecutivo, a causa di
infiltrazioni mafiose. Un esecutivo guidato da Pino Giuliano, che è stato
stroncato dalla Prefettura di Vibo che aveva relazionato al Viminale le
motivazioni di una incrollabile diffidenza. La Russo si trova di fronte a una
serie di problematiche, eredità delle precedenti amministrazioni, compresa
quella prefettizia, ma anche portato di un trentennio di generale mala gestione
della cosa pubblica, nonché di una certa miopia, da parte di chi, nelle alte
sfere, avrebbe dovuto vigilare sull’andazzo generale di un territorio tra i più
belli della Calabria, che ha un fatturato annuo a nove zeri nell’ambito del
turismo, una fiorente industria che è sbocciata e proliferata tra grosse
incognite: l’ufficio tecnico e l’ufficio tributi, due aree del municipio
ricadese gravate da un disordine senza precedenti. Ma l’avvocatessa Giulia
Russo non avuto nemmeno il tempo si sedersi sullo scranno sindacale che già per
lei è arrivato un “memento” da parte dello Stato: è stata convocata a Roma,
presso la Commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi. L’avvocatessa Russo,
non sappiamo con quale stato d’animo, ha raggiunto la Capitale e qui pare sia
stata sottoposta a una serie di domande su come intenda svolgere il suo mandato
nel mare magnum dei problemi di cui è frastagliato il territorio, e altre sulla
questione inerente a dei chioschi abusivi presenti sul litorale non ancora
abbattuti. Era chiaro, insomma, tra le righe di un invito e un inusuale
interrogatorio un messaggio, non troppo subliminale, alla Russo da parte della
Commissione antimafia: cioè, “noi ti teniamo d’occhio”, in nome di una sorveglianza
speciale senza sconti per la sindaca di un contesto difficile, come spesso
accade in Calabria, dove i tentacoli della criminalità organizzata si infilano
ovunque. Probabilmente la neo sindaca svolgerà con maggiore coraggio il suo
mandato sapendo di avere accanto l’occhio vigile dello Stato.
Una presenza di cui qualsiasi amministratore avrebbe
bisogno viste le condizioni generali di Ricadi. Molte delle problematiche, c’è
da dire, hanno la loro origine nei polverosi e disordinati uffici comunali,
specialmente, come precisato, quello tecnico e quello tributi.
Da qui si snodano i tanti dilemmi di uno dei territori
più belli della Calabria. L’area tributaria è un caos completo cui non si
riesce a portare ordine; lo stesso dicasi per l’ufficio tecnico: negli anni i
casi di abusivismo sono lievitati nell’indifferenza generale di chi di dovere.
Ma non solo. Tanti altri problemi attendono il primo cittadino. Che dire
infatti dell’incredibile vicenda dell’appropriazione del demanio pubblico da
parte di intraprendenti cittadini? La Russo, c’è da scommetterci, lavorerà
sodo, certamente aiutata dalla supervigilanza della Commissione Antimafia.
Nessun commento:
Posta un commento