lunedì 22 agosto 2016

Il sindaco di Ricadi Giulia Russo ascoltata dalla Commissione Antimafia-



Ricadi. E’ stata eletta sindaco con un vero e proprio plebiscito Giulia Russo, attuale sindaco di Ricadi. Un mandato non semplice, il suo, per un territorio complesso come quello di Capo Vaticano. La Russo arriva dopo due anni di commissariamento prefettizio, in seguito allo scioglimento, da parte del Ministero dell’Interno, del precedente esecutivo, a causa di infiltrazioni mafiose. Un esecutivo guidato da Pino Giuliano, che è stato stroncato dalla Prefettura di Vibo che aveva relazionato al Viminale le motivazioni di una incrollabile diffidenza. La Russo si trova di fronte a una serie di problematiche, eredità delle precedenti amministrazioni, compresa quella prefettizia, ma anche portato di un trentennio di generale mala gestione della cosa pubblica, nonché di una certa miopia, da parte di chi, nelle alte sfere, avrebbe dovuto vigilare sull’andazzo generale di un territorio tra i più belli della Calabria, che ha un fatturato annuo a nove zeri nell’ambito del turismo, una fiorente industria che è sbocciata e proliferata tra grosse incognite: l’ufficio tecnico e l’ufficio tributi, due aree del municipio ricadese gravate da un disordine senza precedenti. Ma l’avvocatessa Giulia Russo non avuto nemmeno il tempo si sedersi sullo scranno sindacale che già per lei è arrivato un “memento” da parte dello Stato: è stata convocata a Roma, presso la Commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi. L’avvocatessa Russo, non sappiamo con quale stato d’animo, ha raggiunto la Capitale e qui pare sia stata sottoposta a una serie di domande su come intenda svolgere il suo mandato nel mare magnum dei problemi di cui è frastagliato il territorio, e altre sulla questione inerente a dei chioschi abusivi presenti sul litorale non ancora abbattuti. Era chiaro, insomma, tra le righe di un invito e un inusuale interrogatorio un messaggio, non troppo subliminale, alla Russo da parte della Commissione antimafia: cioè, “noi ti teniamo d’occhio”, in nome di una sorveglianza speciale senza sconti per la sindaca di un contesto difficile, come spesso accade in Calabria, dove i tentacoli della criminalità organizzata si infilano ovunque. Probabilmente la neo sindaca svolgerà con maggiore coraggio il suo mandato sapendo di avere accanto l’occhio vigile dello Stato.
Una presenza di cui qualsiasi amministratore avrebbe bisogno viste le condizioni generali di Ricadi. Molte delle problematiche, c’è da dire, hanno la loro origine nei polverosi e disordinati uffici comunali, specialmente, come precisato, quello tecnico e quello tributi.
Da qui si snodano i tanti dilemmi di uno dei territori più belli della Calabria. L’area tributaria è un caos completo cui non si riesce a portare ordine; lo stesso dicasi per l’ufficio tecnico: negli anni i casi di abusivismo sono lievitati nell’indifferenza generale di chi di dovere. Ma non solo. Tanti altri problemi attendono il primo cittadino. Che dire infatti dell’incredibile vicenda dell’appropriazione del demanio pubblico da parte di intraprendenti cittadini? La Russo, c’è da scommetterci, lavorerà sodo, certamente aiutata dalla supervigilanza della Commissione Antimafia.

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