Nicotera.
Quello
della sicurezza è uno di quei temi che nella cittadina costiera è sempre
attuale e sempre irrisolto. E ciò perché Nicotera è, notoriamente, un paese
contraddistinto da una forte pervasività della criminalità organizzata, e
spesso contrassegnato da episodi di cronaca che hanno lasciato il segno sui
giornali e nella coscienza collettiva dei nicoteresi. Come non menzionare poi
la circostanza che in poco più di dieci anni ha conosciuto ben tre scioglimenti
dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose? Evidentemente la macchina di
epurazione dal malaffare che avrebbe dovuto essere azionata dai commissari non
è stata oleata a dovere e qualcosa non ha funzionato se la città scopre ogni
volta di essere amministrata da esecutivi che operano per gli interessi della
ndrangheta. Anzi, il Comune nicoterese, dalle agghiaccianti risultanze emerse
dalla relazione dell’ultimo scioglimento, quello che ha visto coinvolta la
Giunta Pagano, pare quasi essere diventato l’ala amministrativa del clan
egemone, se ogni delibera, ogni proroga, ogni opera di somma urgenza, ogni atto
vanno tutti in un'unica direzione: avvantaggiare la consorteria tramite i suoi
sodali e luogotenenti sul territorio. Per arginare il male imperante nulla in
questi anni è stato fatto, proprio a cominciare dagli inquilini della casa
comunale. Nel 2014 la Giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti aveva
promosso dei finanziamenti per la sicurezza urbana. I fondi venivano erogati a
quei comuni che ne avevano fatto richiesta ed erano finalizzati agli impianti
urbani di videosorveglianza. Tra i paesi destinatari del finanziamento mancava
Nicotera, che è certamente uno dei centri a maggiore densità criminale. L’amministrazione
guidata da Franco Pagano non intravide nel progetto regionale una buona
opportunità e la possibilità di dotare la città del sistema di video controllo.
Infatti Nicotera non rientrava nemmeno nella lista dei paesi che aveva
inoltrato richiesta di finanziamento, sebbene la sicurezza è un problema
serissimo nella cittadina costiera: la città va video sorvegliata, per la
sicurezza dei cittadini e anche come aiuto all’azione delle forze dell’ordine.
Ma non dovrebbero
essere solo le strade ad essere osservate dall’occhio attento delle telecamere.
Ad essere sorvegliata dovrebbe essere in primis la stessa casa municipale,
luogo dove si gestisce la cosa pubblica e dove l’amministrazione della città
spesso si intreccia con affari di dubbia provenienza. La stessa sala
consiliare, luogo dei consigli comunali, è sprovvista di un impianto di video
controllo, e il resoconto dei consigli comunali è affidato alla mano del
segretario che compila i brogliacci che andranno poi ad essere riscritti in
bella copia. Esistono poi dei punti critici a Nicotera che meriterebbero, più
che la video sorveglianza, di essere direttamente militarizzati, sono, nella
fattispecie, alcune periferie cittadine che, pare, nelle ore notturne si
trasformino in luoghi di vari intrallazzi. Sono i quartieri storici, ormai quasi
completamente abitati da cittadini stranieri, mentre quelli autoctoni, per
timore o assuefazione, fanno finta di non accorgersi del degrado imperante. In
questi luoghi, di tanto in tanto, vanno a fuoco delle automobili o si prendono
a fucilate le serrande dei garage, e lo schioppo degli spari si sente forte e
chiaro nella sottostante Marina. Quartieri di grande pregio storico e
monumentale che avevano l’ambizione di accogliere i turisti, e sono ormai
ridotti ad essere luoghi prediletti di azioni di tutt’altra natura.
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