martedì 21 febbraio 2017

Allarme sicurezza. Urge impianto urbano di video sorveglianza.



Nicotera. Quello della sicurezza è uno di quei temi che nella cittadina costiera è sempre attuale e sempre irrisolto. E ciò perché Nicotera è, notoriamente, un paese contraddistinto da una forte pervasività della criminalità organizzata, e spesso contrassegnato da episodi di cronaca che hanno lasciato il segno sui giornali e nella coscienza collettiva dei nicoteresi. Come non menzionare poi la circostanza che in poco più di dieci anni ha conosciuto ben tre scioglimenti dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose? Evidentemente la macchina di epurazione dal malaffare che avrebbe dovuto essere azionata dai commissari non è stata oleata a dovere e qualcosa non ha funzionato se la città scopre ogni volta di essere amministrata da esecutivi che operano per gli interessi della ndrangheta. Anzi, il Comune nicoterese, dalle agghiaccianti risultanze emerse dalla relazione dell’ultimo scioglimento, quello che ha visto coinvolta la Giunta Pagano, pare quasi essere diventato l’ala amministrativa del clan egemone, se ogni delibera, ogni proroga, ogni opera di somma urgenza, ogni atto vanno tutti in un'unica direzione: avvantaggiare la consorteria tramite i suoi sodali e luogotenenti sul territorio. Per arginare il male imperante nulla in questi anni è stato fatto, proprio a cominciare dagli inquilini della casa comunale. Nel 2014 la Giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti aveva promosso dei finanziamenti per la sicurezza urbana. I fondi venivano erogati a quei comuni che ne avevano fatto richiesta ed erano finalizzati agli impianti urbani di videosorveglianza. Tra i paesi destinatari del finanziamento mancava Nicotera, che è certamente uno dei centri a maggiore densità criminale. L’amministrazione guidata da Franco Pagano non intravide nel progetto regionale una buona opportunità e la possibilità di dotare la città del sistema di video controllo. Infatti Nicotera non rientrava nemmeno nella lista dei paesi che aveva inoltrato richiesta di finanziamento, sebbene la sicurezza è un problema serissimo nella cittadina costiera: la città va video sorvegliata, per la sicurezza dei cittadini e anche come aiuto all’azione delle forze dell’ordine.
Ma non dovrebbero essere solo le strade ad essere osservate dall’occhio attento delle telecamere. Ad essere sorvegliata dovrebbe essere in primis la stessa casa municipale, luogo dove si gestisce la cosa pubblica e dove l’amministrazione della città spesso si intreccia con affari di dubbia provenienza. La stessa sala consiliare, luogo dei consigli comunali, è sprovvista di un impianto di video controllo, e il resoconto dei consigli comunali è affidato alla mano del segretario che compila i brogliacci che andranno poi ad essere riscritti in bella copia. Esistono poi dei punti critici a Nicotera che meriterebbero, più che la video sorveglianza, di essere direttamente militarizzati, sono, nella fattispecie, alcune periferie cittadine che, pare, nelle ore notturne si trasformino in luoghi di vari intrallazzi. Sono i quartieri storici, ormai quasi completamente abitati da cittadini stranieri, mentre quelli autoctoni, per timore o assuefazione, fanno finta di non accorgersi del degrado imperante. In questi luoghi, di tanto in tanto, vanno a fuoco delle automobili o si prendono a fucilate le serrande dei garage, e lo schioppo degli spari si sente forte e chiaro nella sottostante Marina. Quartieri di grande pregio storico e monumentale che avevano l’ambizione di accogliere i turisti, e sono ormai ridotti ad essere luoghi prediletti di azioni di tutt’altra natura.

Nessun commento:

Posta un commento