Nicotera.
L’ordinanza
di divieto del consumo dell’acqua potabile è stata revocata ieri pomeriggio dal
presidente della terna commissariale Adolfo Valente.
Come si ricorderà, il
decreto di non potabilità era stato emesso dai commissari prefettizi in seguito
all’esito degli esami di routine svolti dall’Asp il 2 febbraio. Le analisi avevano
messo in evidenza che in sei punti campionati del territorio comunale, tra
Nicotera centro e la frazione Comerconi, erano presenti coliformi totali in
numero superiore di quello consentito dalla legge. Immediatamente, a scopo
precauzionale, era scattato il divieto di utilizzo nell’acqua.
Contemporaneamente i commissari mettevano in campo tutte le procedure per
epurare l’acqua dalla carica batterica: si è proceduto alla disinfezione delle
condotte idriche comunali nonché alla pulizia dei serbatoi. In tutto si sono
avuti due giorni di disagio: acqua scura dai rubinetti o sospensione del
servizio, in alcuni punti della città. Finita la fase dei lavori, i tecnici di
Ecocontrol, il laboratorio certificato da Accredia che svolge gli esami sulla
potabilità idrica per conto del Comune di Nicotera, hanno prelevato dei
campioni sull’intero territorio comunale. I risultati sono arrivati ieri
pomeriggio. Le analisi sono buone, per fortuna, l’emergenza è passata, eccezion
fatta per la frazione pedemontana Comerconi, dove la carica batterica di
coliformi persiste ancora, sebbene in misura irrisoria, ma comunque non
conforme ai parametri imposti dalla legge. La fontanina della chiesetta
continua ancora a sgorgare acqua inquinata da coliformi: dei 9 ufc/100ml del 2
febbraio ai 7 ufc/100ml rilevati da Ecocontrol. La presenza dei coliformi
totali, sebbene non si debbano confondere con eschirichia coli, batterio
temibile di origine fecale, devono essere, secondo i parametri imposti dalla
legge, pari a 0 su un campione di 100ml.
L’ordinanza, revocata a
Nicotera superiore, permane a Comerconi, mentre è sempre attuale a Nicotera
Marina, da due anni e mezzo in qua. E il problema adesso pare non sia più il
manganese, rientrato nella norma dopo i sistemi di filtraggio di cui è stato
munito l’acquedotto Medma, lo scorso agosto, da parte della Sorical, gestore
dell’impianto. A continuare a destare preoccupazioni è lo pseudomonas
aeruginosa, batterio di norma presente nell’acqua stagnante e che in misura
eccessiva può cagionare degli shock settici alle persone immunodepresse e non
solo. Il 10 gennaio l’Arpacal aveva evidenziato la presenza del batterio in tre
zone di Nicotera Marina: uscita, vasche pozzi Medma e villa comunale,
rispettivamente nella misura di 10, 8 e 5 ufc/100ml. La sua presenza non può
certo dirsi eccessiva o allarmante, sta di fatto che si dormirebbero sogni più
tranquilli sapendo che l’acqua è priva di tale batterio. Probabilmente lo
pseudomonas è sempre esistito nelle acque della frazione Marina, sebbene il
primo laboratorio a scovarlo fu l’Econtrol, nel maggio del 2015, che svolse,
anche in quell’occasione, gli esami per il comune di Nicotera. Eccezion fatta
per l’acqua da imbottigliare, la ricerca del batterio non è prevista dalla normativa negli
esami svolti per individuare agenti patogeni nell’acqua che approvvigiona le
abitazioni. La legge prevede che vadano ricercati i coliformi e l’escherichia
coli in quanto lo pseudomonas, per sua natura, tende a formarsi e a colonizzare
le cosiddette zone “di morta” della rete idrica, cioè in quei punti in cui
l’acqua è ferma o scorre pochissimo. La sua presenza in modeste quantità
addirittura non è nemmeno sanzionabile dalla legge, sta di fatto che il
batterio potrebbe essere debellato individuando i punti colonizzati che
permettono ai batteri di risalire le varie zone della condotta idrica. L’impianto
di Nicotera Marina, è, come già sottolineato sulle pagine di questo giornale,
pieno di punti morti, per la sua struttura a “pettine”, punti che sono il luogo
ideale di fermentazione della temibili colonie di pseudomonas.
Nessun commento:
Posta un commento