domenica 12 febbraio 2017

Revocata ordinanza di non potabilità: acqua nella norma, trannè che a Comerconi e in Marina.



Nicotera. L’ordinanza di divieto del consumo dell’acqua potabile è stata revocata ieri pomeriggio dal presidente della terna commissariale Adolfo Valente.
Come si ricorderà, il decreto di non potabilità era stato emesso dai commissari prefettizi in seguito all’esito degli esami di routine svolti dall’Asp il 2 febbraio. Le analisi avevano messo in evidenza che in sei punti campionati del territorio comunale, tra Nicotera centro e la frazione Comerconi, erano presenti coliformi totali in numero superiore di quello consentito dalla legge. Immediatamente, a scopo precauzionale, era scattato il divieto di utilizzo nell’acqua. Contemporaneamente i commissari mettevano in campo tutte le procedure per epurare l’acqua dalla carica batterica: si è proceduto alla disinfezione delle condotte idriche comunali nonché alla pulizia dei serbatoi. In tutto si sono avuti due giorni di disagio: acqua scura dai rubinetti o sospensione del servizio, in alcuni punti della città. Finita la fase dei lavori, i tecnici di Ecocontrol, il laboratorio certificato da Accredia che svolge gli esami sulla potabilità idrica per conto del Comune di Nicotera, hanno prelevato dei campioni sull’intero territorio comunale. I risultati sono arrivati ieri pomeriggio. Le analisi sono buone, per fortuna, l’emergenza è passata, eccezion fatta per la frazione pedemontana Comerconi, dove la carica batterica di coliformi persiste ancora, sebbene in misura irrisoria, ma comunque non conforme ai parametri imposti dalla legge. La fontanina della chiesetta continua ancora a sgorgare acqua inquinata da coliformi: dei 9 ufc/100ml del 2 febbraio ai 7 ufc/100ml rilevati da Ecocontrol. La presenza dei coliformi totali, sebbene non si debbano confondere con eschirichia coli, batterio temibile di origine fecale, devono essere, secondo i parametri imposti dalla legge, pari a 0 su un campione di 100ml.
L’ordinanza, revocata a Nicotera superiore, permane a Comerconi, mentre è sempre attuale a Nicotera Marina, da due anni e mezzo in qua. E il problema adesso pare non sia più il manganese, rientrato nella norma dopo i sistemi di filtraggio di cui è stato munito l’acquedotto Medma, lo scorso agosto, da parte della Sorical, gestore dell’impianto. A continuare a destare preoccupazioni è lo pseudomonas aeruginosa, batterio di norma presente nell’acqua stagnante e che in misura eccessiva può cagionare degli shock settici alle persone immunodepresse e non solo. Il 10 gennaio l’Arpacal aveva evidenziato la presenza del batterio in tre zone di Nicotera Marina: uscita, vasche pozzi Medma e villa comunale, rispettivamente nella misura di 10, 8 e 5 ufc/100ml. La sua presenza non può certo dirsi eccessiva o allarmante, sta di fatto che si dormirebbero sogni più tranquilli sapendo che l’acqua è priva di tale batterio. Probabilmente lo pseudomonas è sempre esistito nelle acque della frazione Marina, sebbene il primo laboratorio a scovarlo fu l’Econtrol, nel maggio del 2015, che svolse, anche in quell’occasione, gli esami per il comune di Nicotera. Eccezion fatta per l’acqua da imbottigliare, la ricerca del batterio non è prevista dalla normativa negli esami svolti per individuare agenti patogeni nell’acqua che approvvigiona le abitazioni. La legge prevede che vadano ricercati i coliformi e l’escherichia coli in quanto lo pseudomonas, per sua natura, tende a formarsi e a colonizzare le cosiddette zone “di morta” della rete idrica, cioè in quei punti in cui l’acqua è ferma o scorre pochissimo. La sua presenza in modeste quantità addirittura non è nemmeno sanzionabile dalla legge, sta di fatto che il batterio potrebbe essere debellato individuando i punti colonizzati che permettono ai batteri di risalire le varie zone della condotta idrica. L’impianto di Nicotera Marina, è, come già sottolineato sulle pagine di questo giornale, pieno di punti morti, per la sua struttura a “pettine”, punti che sono il luogo ideale di fermentazione della temibili colonie di pseudomonas.

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