domenica 12 febbraio 2017

L'Arpacal conferma la presenza di pseudomonas nell'acqua di Nicotera Marina.



Nicotera. In una nota stampa il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Arpacal, diretto da Angela Diano, risponde all’U.Di.Con., associazione dei consumatori, che aveva chiesto lumi all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in merito a una notizia apparsa sulla stampa locale secondo la quale nei campioni di acqua prelevati dall’Asp a Nicotera Marina, il 10 gennaio scorso, era stato individuato il batterio pseudomonas aeruginosa.  
L’Arpacal conferma: il temibile batterio è presente in due punti in cui sono stati fatti dei prelievi: Campo Pozzi Medma uscita vasche e Villa Comunale 
«La normativa di riferimento (D.lgs. 33/01) che disciplina le acque destinate al consumo umano – ha spiegato Angela Diano - non prevede la ricerca di “Pseudomonas aeruginosa” nell’acqua in distribuzione, ma eventuali altri parametri di controllo possono essere richiesti dall'autorità competente a tutela della salute.
Il Decreto 31/01, infatti, prevede che la vigilanza ed il controllo delle acque destinate al consumo umano siano effettuata dall'ASP quale autorità sanitaria cui compete la richiesta dei parametri analitici, la valutazione dei risultati, la sorveglianza sui soggetti coinvolti nel controllo (gestore e sindaco) nonché l'adozione degli eventuali provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica, tenuto conto dell'entità del superamento del valore di parametro pertinente e dei potenziali rischi per la salute umana nonché dei rischi che potrebbero derivare da un'interruzione dell'approvvigionamento da una limitazione di uso delle acquee rogate, come indica l’articolo 10 del succitato Decreto». La risposta che l’Agenzia per l’ambiente fornisce all’U.Di.Con è corredata dai rapporti di prova tempestivamente trasmessi all’Asp.
La Diano tiene inoltre a precisare che l’Arpacal  effettua esclusivamente «le analisi richieste quale supporto tecnico-analitico all’Azienda Sanitaria Provinciale».
Dunque, l’acqua prelevata nei suddetti punti a Nicotera Marina individuava lo pseudomonas. Il batterio è una vecchia conoscenza della frazione, in quanto la sua presenza fu scovata nell’acqua che arriva nelle case dei cittadini nel maggio del 2015, quando già era in vigore l’ordinanza di non potabilità. E ad individuarla non fu, in quell’occasione, l’Arpacal, bensì un laboratorio certificato da Accredia, che svolgeva gli esami per conto del Comune di Nicotera. Prima di allora, l’Arpacal non ha mai parlato di pseudomonas, ma solo della presenza del manganese. Intanto ai primi di febbraio sono state rese note le analisi svolte in autotutela dal comune da Ecocontrol, in tali esami l’acqua, anche in Marina, risultava nei parametri. Resta da capire perché manchi una sinergia tra i vari addetti ai lavori. Perché non si abbiano esami concordanti, e soprattutto perché non si cerchi di considerare la presenza, o meno, di vari possibili agenti batteriologici che rendono l’acqua dannosa per la salute umana. La normativa di riferimento “non lo prevede”, si smarca la Diano, citando il decreto 31/01, attenendosi alla minuzia del codice, e sostenendo che l’Arpacal è solo un supporto tecnico-analitico dell’Asp. Leggi, decreti, netta divisione di prerogative e competenze, ripudio e rimpallo di responsabilità che schiacciano quasi con cinismo il diritto dei cittadini alla salute e di avere l’acqua potabile.

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