giovedì 16 febbraio 2017

Atto sacrilego al cimitero. Profanata la tomba di famiglia dell'ex sindaco Salvatore Reggio.





Nicotera. Devastata e riempita di messaggi minatori la cappella di famiglia dell’ex sindaco Salvatore Reggio. I “messaggi” indirizzati al figlio, Manuel Reggio, attuale segretario cittadino del Pd. Quando ieri mattina C.D., il custode del cimitero, ha aperto il cancello del camposanto, di sicuro non immaginava che di lì a poco si sarebbe trovato davanti a una scena deplorevole. Infatti, nel consueto giro di perlustrazione ha notato che sulla parete di una cappella c’era una grossa scritta, presumibilmente realizzata con una bomboletta spray. Il messaggio non lasciava a dubbi sulla sua natura minatoria: “…Il tuo sangue non invecchierà…”. In cima alla frase c’era anche un cognome, preciso riferimento ai beneficiari dell’agghiacciante minaccia, Reggio. Infatti, si tratta proprio della cappella della famiglia dell’ex sindaco di Nicotera, Salvatore Reggio, che ha guidato il comune dal 2008 al 2010, anno in cui la giunta da egli guidata fu sciolta per infiltrazioni mafiose. Ma non era finita lì. Infatti, interessata allo sfregio non era solo la parete esterna dell’edificio funerario. Anche l’interno si presentava devastato e imbrattato. Ignoti malviventi hanno forzato l’apertura e distrutto le lapidi in marmo che coprivano le tombe. Stesso trattamento è toccato all’altare. Su un loculo c’era scritto il preciso il destinatario della famiglia: Manuel Reggio, il 34enne figlio dell’ex sindaco, nonché segretario cittadino del Partito democratico. Di fronte a quell’ignobile atto sacrilego il custode ha allertato i Carabinieri della stazione di Nicotera. I militari dell’Arma, guidati dal Comandante Vittorio Iacopino, portatisi prontamente sul posto, hanno cominciato a fare i primi rilievi e a cercare di ricostruire le dinamiche dei fatti. Pare che i malviventi si siano introdotti nel cimitero, presumibilmente nel cuore della notte, da uno dei muri di cinta che proteggono il luogo sacro. Per aprire il cancelletto dell’edicola funeraria si sarebbero serviti di mazze e bastoni, gli stessi strumenti usati per distruggere quanto vi era all’interno. La cosa ha lasciato sconvolti i tanti visitatori che si recavano a fare visita ai defunti, ma lo sconforto maggiore, è da presumere, è quello che hanno provato i familiari del ragazzo. Manuel Reggio già la notte tra l’11 e il 12 luglio dello scorso anno aveva subìto un atto intimidatorio: la sua Wolkswagen Polo era stata data alle fiamme, sotto casa, in via Barriera, dalla solita mano ignota. Anche in quell’occasione i malviventi avevano lasciato un messaggio, dai contenuti minatori, impresso su un foglio, accuratamente lasciato davanti al portone di casa. Il biglietto, scritto in dialetto, pare contenesse anche delle frasi ingiuriose rivolte alla fidanzata di Manuel. Nonostante il contributo di alcune telecamere di videosorveglianza, non è stato ancora possibile risalire all’autore o agli autori dell’atto intimidatorio. Tuttavia gli inquirenti ritengono che il vile gesto sacrilego perpetrato ai danni di una tomba di famiglia e l’attentato incendiario di luglio siano firmati dalla stessa mano Nel pomeriggio di ieri Manuel, accompagnato da alcuni familiari, si è recato in caserma per sporgere denuncia. Una denuncia al momento contro un ignoto autore a cui i Carabinieri sperano di poter dare molto presto un nome e un volto.

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