sabato 18 febbraio 2017

Ancora ignoti i motivi dell'intimidazione ai danni del figlio dell'ex sindaco Salvatore Reggio.



Nicotera. La profanazione della tomba di famiglia dell’ex sindaco di Nicotera, Salvatore Reggio, ha suscitato grande raccapriccio in paese. La distruzione delle lapidi e dell’altare in marmo, i muri imbrattati di messaggi che non lasciano spazio a dubbi sulla loro natura minatoria, ha colpito un’intera comunità. L’evento ha suscitato forte impressione perché il cimitero è considerato luogo inviolabile della memoria e degli affetti che non ci sono più. La morte segna quel confine di fronte al quale l’odio, la vendetta e il rancore devono essere deposti, perché essa tutto annulla. “Parce sepulto”, è l’invocazione che lo spirito di Polidoro eleva al poeta Enea: “perdona i morti”; e, in senso lato, “lascia stare chi è sepolto”. Nella cultura latina il riguardo per i defunti è radicato, ma a Nicotera, la notte tra il 14 e il 15 febbraio, anche il rispetto per i morti è stato violato. Nel biasimo collettivo qualcuno propone una fiaccolata di solidarietà alla famiglia Reggio. Si contano a decine i messaggi su Facebok di vicinanza e censura del vile atto. Tra lo sdegno generale si fanno strada le timide note di Magorno e Insardà,  cui si aggiunge quella del segretario provinciale del Psi, Gian Maria Lebrino. Si perché, il figlio dell’ex sindaco di Nicotera, a quanto pare il vero destinataio dell'atto intimidatorio, è anche segretario della sezione cittadina del Partito Democratico.
Ma ora, al netto dell’indignazione generale e di ogni parola di condanna spesa per stigmatizzare quanto accaduto, rimane la necessità di comprendere il perché di un fatto così deplorevole. Le indagini sono affidate ai Carabinieri di Nicotera, guidati dal Comandante Vittorio Iacobino. A loro un compito arduo: capire chi e perché ce l’ha a morte con Manuel Reggio. Nel luglio scorso, la sua automobile è stata incendiata da un personaggio non ancora identificato. Ora, arriva un messaggio di morte, scandito dal macabro simbolismo del suo nome su una lapide. Di Manuel si sa che è un ragazzo impegnato in politica. Lavora alla Regione, si occupa di fondi stanziati dalla comunità europea: il suo ruolo prevede il controllo e la vigilanza sui finanziamenti già erogati e affidati alle comunità montane. Ricopre un altro ruolo all’ufficio per l’impiego di Gioia Tauro. Un ragazzo impegnato, tra lavoro e politica. Più complesse le sue vicende familiari. Figlio, come dicevamo, dell’ex sindaco di Nicotera, Salvatore, che nell’agosto del 2010, ha visto sciolto l’esecutivo che guidava per infiltrazioni mafiose.
La relazione del Prefetto poneva alla base dello scioglimento la circostanza che “nelle consultazioni dell'aprile 2008 si sia presentata un'unica lista che annoverava tra i sottoscrittori anche i figli di un fratello del sindaco da lungo tempo latitante perche' condannato all'ergastolo per omicidio ed altri reati, nonche' molti cittadini con precedenti penali e frequentazioni con affiliati alle locali organizzazioni criminali”. Come sintomatiche di “un pesante condizionamento nei confronti degli altri candidati sono citate le vicende che hanno condotto alla decisione, maturata appena il giorno prima della scadenza del termine, di non presentare le due liste antagoniste”. Si sottolineano inoltre le frequentazioni del sindaco con “esponenti di spicco ed affiliati della dominante consorteria criminale, nonché i rapporti con un ex sindaco di Nicotera eletto consigliere provinciale di Vibo Valentia”. Secondo la relazione della commissione d'indagine, risulta che Salvatore Reggio aveva sostenuto “la candidatura di tale personaggio alle elezioni provinciali, essendone ricambiato con analogo sostegno”. Il suddetto ex consigliere provinciale risultava “legato a soggetti appartenenti alla medesima cosca, dai quali avrebbe ricevuto cospicue somme di danaro e la concessione di un esercizio commerciale all'interno di un villaggio turistico di Nicotera”. Queste le vicende che hanno interessato il padre del ragazzo. Adesso si attende di capire il significato dell’atto minatorio ai danni di Manuel: c’è un legame con il passato o più verosimilmente con il presente, magari con il lavoro delicato svolto dal ragazzo, o con altre dinamiche ancora sconosciute? Agli inquirenti l’ardua sentenza.

Nessun commento:

Posta un commento