Nicotera.
“No
alla criminalità, si al lavoro e allo sviluppo economico: ospedale, turismo,
commercio”. Questo il corposo titolo del convegno che si è tenuto mercoledì
presso la sala consiliare del Comune di Nicotera. Un evento organizzato dal
giornalista Antonio Montuoro con l’intenzione di protestare contro l’escalation
di fatti criminosi che stanno angustiando la cittadina costiera. In realtà, il
convegno, pur essendo concepito, almeno sulla carta, come manifestazione per
contrastare virtualmente gli atti delinquenziali, ha spaziato, per quasi
l’intera durata, su altre tematiche, lasciando poco spazio alla tematica che ha
ispirato l’evento, e cioè la delinquenza imperante che miete colpi su colpi in
una cittadina ormai troppo stanca e basita. Quasi per intero la conferenza ha
toccato questioni ormai inflazionate nel dibattito cittadino, ovvero dieta
mediterranea e ospedale, temi importanti ma che ben poco collimavano con
l’argomento di base. A tratti il discorso è scivolato sull’attualisissima
polemica sugli scioglimenti dei consigli comunali, un tema, a fine dibattito,
approfondito dal parlamentare del Pd Brunello Censore, vero guest star della
serata, presentato con vivo entusiasmo da Antonio Montuoro ad apertura del
convegno, nell’invocare la militarizzazione del territorio: «abbiamo un
deputato che fa partre della commissione Nato,- ha detto Montuoro rivolgendosi
a Censore- e lo invito a fare richiesta in tal senso, anche se siamo a chiusura
legislazione; ma è un deputato che ha lavorato così bene nel nostro territorio
che la sua rielezione la diamo per scontata;- ha affermato l’organizzatore
della serata, pervaso di enfasi, poi l’accorato appello: «ci appelliamo
all’onorevole affinchè tenga sempre a cuore a Nicotera, come fino ad oggi ha
fatto». Un appello che non è certo caduto nel vuoto, dato che il politico
serrese, nel prendere la parola, ha espresso parole di apprezzamento nei
confronti della cittadina costiera, annunciando inoltre la sua futuribile
candidatura come consigliere comunale. Una comunicazione inaspettata che è
diventata la punta di diamante dell’intero dibattito: tutto, infatti, in un
colpo solo è passato in secondo piano e la notizia di una probabile candidatura
di Bruno Censore a Nicotera continua a tenere banco anche in queste ore. Il
deputato Pidino è giunto a questa determinazione dopo una sentita dichiarazione
d’amore al paese medmeo: «Nicotera- ha detto- è un paese bellissimo, ricco di
risorse, di fascino. Ma deve essere aiutato a raggiungere un livello dove le
forze sane si mettono insieme per fare un governo solido, io penso che a Nicotera
le persone perbene, che sono tante, al di là degli schieramenti politici,
devono unirsi per fare un governo sano per questo paese, se c’è questa volontà
do la mia disponibilità a candidarmi come consiliere comunale, se c’è un
persorso virtuoso e sano, un processo democratico rappresentato da persone
perbene, do una mano e non lo dico perché sono in campagna elettorale». A
questo punto, per completezza di informazione abbiamo chiesto all’onorevole
Censore- dati gli accenti affettuosi nei confronti del paese, nonché la notizia
di volersi qui candidare- cosa ha fatto
di concreto e di buono per Nicotera negli anni che egli sedeva negli scranni
parlamentari. La domanda ha colto un po’
di sorpresa il politico serrese che tuttavia ha ribattuto: «da parlamentare
della Repubblica ho firmato il reditto minimo di inserimento che interessa
tutti i comuni d’Italia», e dunque, anche per Nicotera. Altro tema posto dal
Quotidiano, la questione del presunto attentato alla democrazia che sarebbe perpetrato
dagli scioglimenti dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa. Un tema
largamente affrontato da Censore a cui abbiamo chiesto se nel nostro malandato
territorio i cittadini esercitano davvero la democrazia attraverso il voto o se
la scelta di un candidato è motivato da dinamiche coercitive quali il voto di
scambio, la paura, il bisogno, l’intimidazione. Per Censore il compito della
politica deve essere quello di “ristabilire la democrazia attraverso la strada
maestra della libertà”. Alla fine dei lavori un senso di vuoto è rimasto,
perché di criminalità e legalità- le due facce dello stesso problema- s’è
parlato ben poco, benchè solo poche ore prima una gioielleria era stata saccheggiata.
Tutto, nella sala consiliare, aveva l’aria di una liturgia politica, il disegno
della concertazione di nuove stretegie e posizionamenti su uno scacchiere
disgraziatamente malandato.
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