venerdì 26 gennaio 2018

Pioggia di richieste al Comune di allaccio alla rete idrica comunale



Nicotera. L’intenso lavoro di ripristino della legalità e del rispetto delle regole, attuato dalla Terna commisariale alla guida dell’ente ha portato, come già sottolineato sulle pagine di questo giornale, ad una vera e propria ondata di regolarizzazioni, specialmente sul piano degli allacci alla rete idrica comunale. Gli accertamenti svolti infatti dalla Polizia municipale, su impulso della Commissione, ed effettuati di concerto con i Carabinieri, hanno portato alla scoperta di un sottobosco di cittadini irregolari folto quasi come la pineta che costeggia il litorale della Marina. Paragone non casuale, dato che la stragrande maggioranza degli abusivi è stata individuata proprio nella frazione marittima. In effetti, la questione acqua a Nicotera Marina è sempre stato un serio problema, almeno fin quando non sono stati realizzati i lavori della Sorical- interventi che hanno permesso ai cittadini migliori condizioni in termini di approvvigionamento idrico. Ma non solo. La Marina è anche il paese natìo del sodalizio ecologista Movimento 14 luglio, nonché suo quartier generale. Il comitato di ispirazione ambientalista ha lottato per chiedere acqua pulita, pretendendo che le istituzioni si dessero da fare per garantire un diritto fondamentale. Lotte sacrosante. Sorprende, però, il fatto che, proprio molti tra i militanti del sodalizio non fossero in regola in termini di allacciamento alla rete idrica comunale. Infatti, i controlli disposti dai Commissari hanno consentito di individuare la posizione irregolare sia dei gestori dei lidi che dei privati cittadini. Ancor prima di dare il via alla fase degli accertamenti, il Comune, tramite manifestazione d’interesse, invitava i residenti a regolarizzare la propria posizione, onde evitare di incorrere nelle sanzioni previste. Ma nessuno si è mosso finchè Polizia municipale e Carabinieri non hanno iniziato quella serie di verifiche che ha portato alla luce quasi un intero paese di abusivi. Tra essi molti gestori dei lidi: i loro stabilimenti erano collegati indebitamente al sistema idrico del Comune. Per eludere i controlli si erano dotati di un aggancio fittizio per il quale pagavano annualmente solo 40 euro di ruolo idrico annuale. Stessa situazione per i privati: proprietari di ville sconosciuti al fisco che facevano largo uso dell’acqua pubblica per abbeverare i loro giardini. Poiché la situazione si era fatta complicata, in molti decisero di uscire dalla posizione di abusismo per mettersi in regola: le richieste giunte al Comune piovono senza sosta. Tra queste, molte sono riconducibili ad esponenti del Movimento 14 luglio, che giustamente reclamano che siano rispettati i loro diritti. Molti di essi, dunque, pur aderendo alle lotte contro le istituzioni, erano degli abusivi, prima e durante il periodo caldo delle riottosità, che hanno deciso di mettersi in regola.

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