venerdì 26 gennaio 2018

L'assurdo caso delle villette di via Filippella. I proprietari posseggono la struttura delle case ma non il terreno su cui sono state edificate.



Nicotera. Ancora irrisolta la strana e ingarbugliata vicenda delle trentasei villette site in contrada Filippella. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alle proprietarie del terreno: l’intera area su cui sono state edificate appartiene alle due signore che hanno fatto causa al Comune, su cui, in virtù di tale sentenza, adesso grava un debito di 600 mila euro. E che ne sarà ora delle trentasei villette e delle famiglie che vi abitano? Per l’organo giurisdizionale che ha emesso il verdetto agli inquilini delle villette rimane la proprietà dell’immobile, ma non del terreno su cui esso sorge. Una situazione anomala, che per essere compresa appieno è necessario fare  un passo indietro di almeno due decenni.
Siamo agli inizi degli anni Novanta. La magnifica zona panoramica situata al di sotto della Madonna della Scala nelle intenzioni dell’ufficio tecnico comunale doveva diventare una deliziosa area residenziale. All’epoca non era che una zona incolta, in preda alla vegetazione selvaggia. Il Comune decide così, in virtù di un  interesse pubblico, e apponendovi il vincolo urbanistico, di procedere all’espopriazione. Alle due proprietarie del terreno, Cristina Cipriani e Yvonne Castella, spetta, per come previsto dalla legge in materia, l’indennità di esproprio. E proprio a partire da questo momento si è sviluppata l’intera controversia, perché il Comune di Nicotera non ha mai versato quanto doveva alle possidenti: una cifra non certo eccessiva, ma che adesso, dopo tanti anni, è lievitata fino a raggiungere la ragguardevole cifra di 600 mila euro. Il Consiglio di Stato, come precisato all’inizio di questo articolo, ha dato ragione alle due signore che possono far valere i loro diritti sul terreno in questione. La noncuranza dell’ente nicoterese, il non aver fatto le cose rispettando le regole, ha creato una situazione incresciosa che ha legittimamente gettato nella preoccupazione i proprietari delle villette, che, per il tramite degli avvocati delle querelanti, hanno scoperto che il terreno che credevano di aver regolarmente acquistato vent’anni fa, per costruirvi l’agognata villetta, non è di loro proprietà, ma appartiene a Cristina Cipriani e Yvonne Castella. Alla colpevole trascuratezza iniziale si è poi aggiunta l’inierzia delle successive amministrazioni, comprese quelle commissariali, che non hanno mai affrontato la questione di petto, lasciando che il debito crescesse a dismisura, fino ad arrivare ad una cifra astronomica, che adesso qualcuno dovrà pagare. Ed il problema è proprio questo, perché esiste la possibilità concreta che parte del debito venga “spalmato” sui trentasei residenti dell’area espropriata. Cittadini che pensavano di aver ormai pagato quanto dovuto, anzi, qualcuno, per quell’acquisto, sta ancora pagando un mutuo. La Terna commissariale sta cercando una soluzione che non metta in difficoltà i residenti, sta di fatto che in qualche modo la vertenza va chiusa al più presto, perché quelle 600mila euro potrebbero continuare a lievitare senza sosta.

Nessun commento:

Posta un commento