Nicotera.
L’imminente
chiusura del Centro di accoglienza per migranti di Briatico e il trasferimento degli ospiti
presso la nuova struttura di Nicotera comincia a sortire degli effetti anche
nel mondo politico. Il primo a scendere in campo è Antonio Piserà, originario
di Tropea, segretario provinciale della Lega. Una tematica, questa della
gestione dei Centri di accoglienza, affrontato dal partito di Matteo Salvini
con particolare attenzione. Piserà punta soprattutto a mettere in evidenza il
fatto che la Costa degli Dei, forza economica trainante dell’intero territorio,
grazie all’industria del turismo, è sulla via del tramonto, grazie a una
“politica scellerata dell’accoglienza”. Il territorio, secondo Piserà, doveva
essere salvaguardato in tal senso, «evitando che nelle maggiori località
turistiche fossero aperti dei centri di accoglienza che possono solo
danneggiare il contesto ospitante». E così, spiega il referente della Lega «da
Briatico a Nicotera, passando per Tropea e Ricadi, il turismo sfiorirà fino a
sparire del tutto. Non è infatti un caso- precisa- che i tour operator prima di
indirizzare i propri clienti nelle varie zone si informano se vi sono centri
per migranti nel circondario, in quanto tali strutture conferiscono degrado al
territorio». Ma il giovane politico salviniano preferisce focalizzare l’attenzione
sul neocentro di Nicotera, e non nasconde il suo sconcerto, per una decisione, «evidentemente
caduta dall’alto», osserva, «che finirà per cagionare non pochi problemi
all’intero contesto». Gli chiediamo di argomentare meglio la sua posizione.
«Nicotera- spiega- si trova in punto geografico che la rende assai vulnerabile,
ovvero la vicinanza a Rosarno, bomba orologeria sempre pronta ad esplodere (il riferimento è alla corposa comunità
africana, talvolta riottosa, che vive nella città in provincia di Reggio).
La contiguità con la realtà rosarnese doveva essere una delle motivazioni per
cui Nicotera andava esclusa da un progetto del genere. A questo punto-
prosegue- non posso non sospettare che vi sia un disegno occulto per affossare
Nicotera». Il j’accuse di Piserà, preoccupato per le sorti della cittadina
costiera, è rivolto anche alla Terna prefettizia attualmente alla guida del
Comune di Nicotera: «Se avessero aderito
allo Sprar- spiega- Nicotera sarebbe stata risparmiata grazie ad una clausola
di salvaguardia che avrebbe impedito un arrivo così massiccio di migranti, ma
al limite ne sarebbero arrivati al massimo 27. Invece adesso la cittadina non
diventerà altro che l’appendice del degrado rosarnese». Il futuro immaginato
dal politico salviniano è decisamente a tinte fosche: Nicotera, a suo dire,
doveva essere dispensata da tale decisione, in quanto è una realtà già
malamente gravata da altri problemi connessi con la criminalità e la sicurezza,
ma anche alle prese con un’economia boccheggiante. Alle criticità imperanti-
osserva- si andrà ad aggiungere «il degrado che inevitabilmente questi ospiti
porteranno, come è successo a Briatico, dove queste persone avevano una
condotta spesso al di fuori delle regole del vivere civile, bivaccando sulle
spiagge e denudandosi, creando il deserto intorno, e molto spesso hanno
oltrepassato la soglia che conduce all’illegalità. Tutto ciò ha contribuito a
distruggere il turismo briaticese».
L’esponente leghista
vuole comunque precisare di non avere nulla contro i migranti, anch’essi
vittime di un sistema più grande di loro. Il suo biasimo è rivolto alla
malagestione del Governo: «Il piano Minniti- osserva- non è altro che un
organigramma del nuovo capitalismo che importa manovalanza a basso costo,
finalizzato allo sfruttamento di queste persone. Un progetto che finirà per
legalizzare il lavoro nero, come già succede da decenni a Rosarno e in altre
realtà, a tutto svantaggio del territorio che diventerà sempre più degradato». Nicotera,
rimarca, "si sta incamminando verso lo stesso destino di Briatico, con sfaccettature,
se vogliamo, anche più drammatiche, in quanto gli ospiti del centro rischiano
di diventare gli operai della ndrangheta".
Appare inoltre scandaloso, a suo avviso, il fatto che una struttura del
genere sia stata aperta nel cuore della città, a due passi dalle scuole: «Doveva
essere garantito almeno un minimo di tutela per la cittadinanza». La questione nicotera, aggiunge infine, sarà
portata subito dopo il 4 marzo all’attenzione del nuovo governo, perché la
filosofia della Lega è: «come unico interesse prima gli italiani», in questo
caso, prima i nicoteresi.
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