martedì 9 gennaio 2018

Furto con scasso ai danni della storica gioielleria Limardo.





Nicotera. Giusto il tempo della pausa natalizia, e poi i delinquenti sono tornati all’opera. Ad essere presa di mira, questa volta, la storica gioielleria Limardo, sita in pieno centro storico a Nicotera. Un’azione fulminea, probabilmente ben concertata, che ha permesso ai ladri di mettere a segno un colpaccio di circa cento mila euro. A tanto, infatti, pare ammonti il valore della refurtiva, che di certo avrebbe potuto essere molto più sostanzioso se i malviventi non fossero stati interrotti dall’antifurto che ha permesso al proprietario di portarsi immediatamente sul posto e allertare i Carabinieri. Si sono così messi in fuga, uscendo dalla stessa finestra dalla quale erano entrati e dileguandosi nei meandri della retrostante via Foschea.
Di certo, in base ad una prima ricostruzione della dinamica del fatto, il loro ingresso nel negozio non è stato a passo felpato: infatti i delinquenti hanno dovuto buttare giù una finestra murata, e per farlo si sono serviti degli attrezzi in uso generalmente nei cantieri edili, ovvero mazze e martelli. Un’operazione che ha richiesto tempo ed energia: quella finestra era stata diligentemente sprangata dai proprietari dopo una precedente rapina, nel 2010. Una chiusura a prova di ladro che però non ha fatto i conti con la tenacia e la spregiudicatezza dei delinquenti che nel prendere a martellate il muro avranno fatto un gran fracasso, ogni colpo avrà fatto tremare l’intero stabile; l’opera di abbattimento si sarà sentita in tutta la zona, a quell’ora avvolta nel silenzio, dato che erano le quattro del mattino. Ma nonostante tutto, come spesso accade in questi casi, nessuno ha visto o sentito niente. Le indagini dei Carabinieri, quindi, dovranno basarsi unicamente sui rilievi fatti sul luogo del furto, nonchè sul loro intuito, che si spera sia così acuto da poter sopperire alla mancanza della tanto agognata video sorveglianza e alla riluttanza della gente di collaborare. Una volta rimossa la finestra murata, i ladri, all’interno del negozio, hanno cercato, senza riuscirvi, di disattavare l’allarme, armeggiando con l’apparato antifurto. Fallita l’impresa, cominciavano a ripulire le vetrine: nelle loro bisacce sono finiti gioielli e monili. Intanto a casa Limardo i cellulari davano l’allarme, annunciando l’incursione nel negozio: il proprietario si è precipitato sul posto e mentre sollevava la saracinesca i deliquenti sgattaiolavano via dalla finestra infranta.
Le luci dell’alba hanno mostrato una scena di ordinario squallore: il fracasso, le vetrine saccheggiate, il disordine, il terribile passaggio dei delinquenti che nello spazio di un quarto d’ora hanno distrutto tutto, comprese le speranze della famiglia Limardo. La signora Marianna D’Agostino è la moglie del proprietario. La troviamo nel suo negozio, in preda a un comprensibile sconforto. «Se non fosse per i miei figli, chiuderei il negozio oggi stesso», dice, «non è possibile andare avanti così». I commercianti nicoteresi vivono da tempo nella paura di essere rapinati, una paura che spesso, come in questo caso, si concretizza. Ma per i Limardo è già la seconda volta che sono vittime dei blitz dei criminali. Il 30 aprile del 2010 subirono un violento attacco. La signora Marianna lo ricorda ancora bene: sono entrati a volto scoperto e prima di portare via tutto hanno preso a bastonate suo marito. «La soluzione migliore sarebbe andare via da qui, chiudere bottega ed emigrare altrove, ma quando hai dei figli da mantenere non è semplice ricominciare tutto da capo». I Limardo hanno due figli: una ragazza di ventidue anni che sta studiando per la specialistica e il più piccolo, 17 anni,  è alle superiori. La domanda cruciale che tutti i nicoteresi si pongono, e non solo i Limardo, è: che futuro dare, a Nicotera, ai nostri figli ? In un paese sempre più insicuro e abbandonato a se stesso.

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