Nicotera.
Le
questioni sicurezza e legalità continuano a rimanere in pole position nella
lista degli obiettivi della Terna commissariale. Infatti, mentre da
un lato a palazzo Convento si lavora per definire le ultime formalità per
attuare il tanto anelato sistema di video sorveglianza, dall’altro si
concertano altre strategie di potenziamento della sicurezza e tutela della
legalità. La squadra prefettizia infatti sta lavorando febbrilmente per poter
rendere la città ancora più sicura e vivibile. È un compito che gli inviati ministeriali
stanno realizzando con la prefettura di Vibo Valentia, con la quale intercorre
un lavoro di concertazione per ristabilire la legalità nel territorio
nicoterese, nonché per garantire il diritto ai cittadini di sentirsi più
sicuri. E proprio per parlare di queste importanti iniziative due giorni fa la
Commissione alla guida del Comune nicoterese si è recata in prefettura per
conferire con il rappresentante del Governo Guido Longo. All’incontro hanno
preso parte anche i vertici provinciali delle Forze dell’ordine: una tavola
rotonda per decidere, sulla base delle risorse umane disponibili, come puntare
i riflettori su una cittadina ad alta densità mafiosa e spesso sconquassata dai
più svariati atti criminali. La prefettura di Vibo ha deciso di dare una svolta
sul “caso Nicotera” fornendo alla cittadina un articolato presidio di controllo
e monitoraggio, nonché ripristino di una calpestata legalità, su molti fronti
della vita cittadina. I commissari puntano su un potenziamento, in termini di
unità, della stazione dei Carabinieri. La struttura che ospita la caserma è
stata riqualificata, con una serie di lavori volti anche ad ospitare quello che
doveva essere l’ufficio del Giudice di Pace. Sfumata ora questa possibilità si
pensa di usare la parte ristrutturata per ampliare la caserma: l’obiettivo
condiviso nella riunione tenutasi nel palazzo governativo di Vibo è quello di
implementare tale importante avamposto di legalità. Ma i Commissari aspirano a
raggiungere il traguardo anche attraverso un altro proposito: ottenere in paese
un distaccamento del Commissariato di Polizia. Obiettivi ambiziosi, ma non
impossibili: ciò che serve principalmente è la volontà di agire da parte di chi
detiene il potere vero nelle mani.
La via intrapresa
sembra, intanto, quella giusta. Il fatto che le istituzioni stiano puntanto
l’attenzione sulla cittadina costiera, per troppo tempo incomprensibilmente
abbandonata a se stessa, fa ben sperare. Qualcosa, forse, si muove. D’altronde
sarebbe stato davvero impensabile stendere un velo di indifferenza su un
territorio devastato dall’arroganza affarista e criminale della ndrtangheta.
Ciò nonostante, non si può sottacere che il caso Nicotera sia stato trattato
negli anni con una certa superficialità, nonostante sia una delle più fiorenti
colonie del clan Mancuso, radicato nel territorio vibonese da quasi mezzo
secolo; nonostante sia un paese “di dogana criminale”, cerniera tra due
province, quella vibonese e quella reggina, entrambe dominate da feroci
consorterie mafiose; nonostante sia un punto nevralgico di spaccio e affari
illeciti, a due passi dal porto di Gioia Tauro, che troppe è sembrato una “succursale
di Bogotà”, per gli incredibili quantitativi di cocaina scovati nei container.
Le prove di quanto sia
radicata la delinquenza a Nicotera sono i quintali di marijuana rinvenuta
dappertutto dai Carabinieri, le armi, le intimidazioni, senza contare il
torbido custodito tra gli scartafacci degli uffici comunali. Insomma, un paese
che merita di essere epurato, in modo fermo e senza esitazioni. La speranza dei
cittadini onesti è che questa sia la volta buona.
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