venerdì 26 gennaio 2018

Sicurezza. La Terna commissariale chiede maggiore tutela per il territorio.



Nicotera. Le questioni sicurezza e legalità continuano a rimanere in pole position nella lista degli obiettivi della Terna commissariale. Infatti, mentre da un lato a palazzo Convento si lavora per definire le ultime formalità per attuare il tanto anelato sistema di video sorveglianza, dall’altro si concertano altre strategie di potenziamento della sicurezza e tutela della legalità. La squadra prefettizia infatti sta lavorando febbrilmente per poter rendere la città ancora più sicura e vivibile. È un compito che gli inviati ministeriali stanno realizzando con la prefettura di Vibo Valentia, con la quale intercorre un lavoro di concertazione per ristabilire la legalità nel territorio nicoterese, nonché per garantire il diritto ai cittadini di sentirsi più sicuri. E proprio per parlare di queste importanti iniziative due giorni fa la Commissione alla guida del Comune nicoterese si è recata in prefettura per conferire con il rappresentante del Governo Guido Longo. All’incontro hanno preso parte anche i vertici provinciali delle Forze dell’ordine: una tavola rotonda per decidere, sulla base delle risorse umane disponibili, come puntare i riflettori su una cittadina ad alta densità mafiosa e spesso sconquassata dai più svariati atti criminali. La prefettura di Vibo ha deciso di dare una svolta sul “caso Nicotera” fornendo alla cittadina un articolato presidio di controllo e monitoraggio, nonché ripristino di una calpestata legalità, su molti fronti della vita cittadina. I commissari puntano su un potenziamento, in termini di unità, della stazione dei Carabinieri. La struttura che ospita la caserma è stata riqualificata, con una serie di lavori volti anche ad ospitare quello che doveva essere l’ufficio del Giudice di Pace. Sfumata ora questa possibilità si pensa di usare la parte ristrutturata per ampliare la caserma: l’obiettivo condiviso nella riunione tenutasi nel palazzo governativo di Vibo è quello di implementare tale importante avamposto di legalità. Ma i Commissari aspirano a raggiungere il traguardo anche attraverso un altro proposito: ottenere in paese un distaccamento del Commissariato di Polizia. Obiettivi ambiziosi, ma non impossibili: ciò che serve principalmente è la volontà di agire da parte di chi detiene il potere vero nelle mani.
La via intrapresa sembra, intanto, quella giusta. Il fatto che le istituzioni stiano puntanto l’attenzione sulla cittadina costiera, per troppo tempo incomprensibilmente abbandonata a se stessa, fa ben sperare. Qualcosa, forse, si muove. D’altronde sarebbe stato davvero impensabile stendere un velo di indifferenza su un territorio devastato dall’arroganza affarista e criminale della ndrtangheta. Ciò nonostante, non si può sottacere che il caso Nicotera sia stato trattato negli anni con una certa superficialità, nonostante sia una delle più fiorenti colonie del clan Mancuso, radicato nel territorio vibonese da quasi mezzo secolo; nonostante sia un paese “di dogana criminale”, cerniera tra due province, quella vibonese e quella reggina, entrambe dominate da feroci consorterie mafiose; nonostante sia un punto nevralgico di spaccio e affari illeciti, a due passi dal porto di Gioia Tauro, che troppe è sembrato una “succursale di Bogotà”, per gli incredibili quantitativi di cocaina scovati nei container.
Le prove di quanto sia radicata la delinquenza a Nicotera sono i quintali di marijuana rinvenuta dappertutto dai Carabinieri, le armi, le intimidazioni, senza contare il torbido custodito tra gli scartafacci degli uffici comunali. Insomma, un paese che merita di essere epurato, in modo fermo e senza esitazioni. La speranza dei cittadini onesti è che questa sia la volta buona.

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